Devastanti! Quale diverso aggettivo usare per descrivere la partita dei nostri Shark, contro Scafati, durata appena 6 minuti e chiusa con il punteggio finale 83 a 66? Una vittoria che proietta gli Squali, prima volta nella storia, in testa alla classifica del massimo campionato di basket e sancisce uno stato di forma invidiabile nei suoi componenti.
Tutti ormai sono votati alle filosofie operative del coach Jasmin Repesa. Si gioca di squadra e guai a chi sgarra. Anche Notae, ultimo highlander dell’”one man show”, si è dovuto convertire alla nuova religione. Ci si difende con aiuti e raddoppi sistematici e la pressione iniziale deve ritardare il gioco offensivo avversario e non concedere più di una chance in attacco.
Nessuno è lasciato solo a difendere e gli eventuali mismatch vengono coperti da una applicazione ferrea che prima latitava. A Veroli si è vista applicata una pressione difensiva talmente intensa ed asfissiante da far perdere la bussola ai malcapitati e disperati campani che sempre cozzavano contro il muro invalicabile eretto dagli Shark.
Ramondino, coach avversario, dopo averle escogitate tutte per cambiare l’inerzia, ha dovuto alla fine abbassare la guardia: “Noi siamo stati sorpresi da un tipo di gioco (difesa zone press N.d.R.) che in realtà è il loro punto di forza”. Sorpresi? Non credo che il fattore sorpresa abbia inciso più di tanto sulle sorti dell’incontro. Anche nel match contro Reggio Emilia si era giocato sulla stessa falsariga e, di conseguenza, determinate contromisure potevano essere adottate. Il commento più rispondente alla realtà è che la Givova è squadra in grave crisi e che dovrà lottare fino all’ultimo per salvarsi. Di converso, i granata stanno attraversando il loro magic moment di forma ed il “Buster” Repesa, con riga e compasso alla mano, sta quadrando il cerchio dell’impermeabilità difensiva. Aver relegato a 73 punti Reggio e a 66 una squadra prolifica come la Givova, la dice lunga sui nuovi assetti e sugli equilibri difensivi raggiunti.
Con una difesa del genere si possono anche sopportare eventuali défaillance come le palle perse (9 contro Reggio e ben 20 contro Scafati). Ma va considerato che il dato abnorme è dovuto al fatto che il punteggio altisonante può aver abbassato anche la soglia dell’attenzione. Ma sono dati trascurabili e la partita va esaminata nel suo complesso e negli high (8 rimbalzi di Alibegovic e 7 assist di Robinson) che compensano ampiamente il dato negativo.
Se si è in testa alla classifica c’è un solo motivo: si gioca meglio di tante squadre e chi sta sotto, almeno per ora, deve guardare alla francese, con il nasino all’insù. Come si suol dire, con una banalissima frase fatta, il campionato è ancora lungo e siamo appena una lunghezza sopra al giro di boa. Ritengo che, le tante voci di mercato messe in atto, non riguardino il roster della palla a spicchi. Presumibilmente, si andrà avanti con gli stessi effettivi con l’Head Coach che sta facendo opera di convinzione per far giocare più sotto canestro i 218 centimetri di Pleiss considerando che Horton sta rifiatando e che Eboua fa la riserva al quasi omonimo Yeboah.
Essendo a corto di argomenti tecnici, via libera alle esternazioni di un Presidente fin troppo comunicativo che, pur possedendo una Televisione, pur potendo utilizzare i canali ufficiali di Calcio e Basket, mai domo, ha allargato la Comunicazione anche ad “X”, piattaforma del multimiliardario Elon Musk. Da questo nuovo mostro telematico le notizie raggiungono anche lettori poco adusi ai circenses dello sport trapanese. Lo strumento telematico è aperto H24, libero a tutti di accedervi, ma vengono passati al setaccio i messaggi meno convenienti. Largo spazio invece all’esaltazione delle gesta imprenditoriali di un Tycoon che vuol trasformare la provincia di Trapani in una nuova Silicon Valley. Si cerca, in tal guisa, di erigere un “High-tech business” sulla quasi falsariga di quell’area sviluppatesi nel nord della California. Chiaramente non si tratterà di tecnologia pura, ma di un’avveniristica Cittadella dello Sport che dovrebbe rivoltare come un calzino la depressa economia trapanese e fornire input dinamici a quella classe imprenditoriale sonnacchiosa e conservatrice. Il più recente dei progetti similari è già stato completato, a Firenze, dal Presidente Rocco Commisso appena due anni addietro. Al Viola Park, sono ospitati gli uffici del Club, i campi di allenamento della Prima Squadra maschile, femminile e squadre giovanili. Il tutto per un costo di 119 milioni di euro (tutto pagato dalla Juventus con i soli acquisti di Vlahovic e Chiesa e se ci sono ampliamenti si possono utilizzare i milioni arrivati per Nuno Gomes)) ed esteso per 31 ettari di terreno.
Nel progetto proposto in tv da Antonini si vuole andare ben oltre e si prevedono anche cinema, ristoranti ed ovviamente la costruzione di un nuovo palazzetto di Basket e di un nuovo Stadio. Il tutto per la modica cifra di 70 o 80 milioni di euro. Se sarà realizzato alle cifre annunciate, assisteremo ad un eclatante miracolo economico. Qualcuno paragona l'impresa alla parabolica moltiplicazione di pani e di pesci di un Messia vissuto più di 2 mila anni fa. Ma un progetto così faraonico ed a costi così bassi oscurerebbe chiunque. Nella religione ebraica le attese escatologiche si collegano all’avvento del Messia che porterà pace e ricchezza al popolo. Il popolo ebraico ancora lo aspetta e lo aspetterà per chissà quanto tempo. Che Trapani, dopo un cittadino onorario, abbia trovato miracolosamente anche il nuovo Messia?
Il sorcio verde