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26/01/2025 06:00:00

In barca a vela contro la mafia. L'evento oggi a Trapani

 Oggi, 26 gennaio 2025, Trapani celebra un importante evento dedicato alla memoria e alla legalità con la cerimonia di intitolazione della barca a vela Vega al magistrato Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia il 25 gennaio 1983. L’iniziativa, organizzata dalla Lega Navale Italiana – sezione di Trapani, rappresenta un simbolo tangibile dell’impegno per la giustizia e il rispetto dei diritti umani.

L’imbarcazione, confiscata dall’Autorità Giudiziaria nell’ambito delle attività di contrasto all’immigrazione irregolare, è stata affidata alla Lega Navale di Trapani, che ne ha curato il restauro e la trasformazione in uno strumento per attività sociali e sportive. Vega ha già partecipato, nell’ottobre scorso, alla VII edizione del “Trofeo Giangiacomo Ciaccio Montalto”, regatando con un equipaggio composto da magistrati, ufficiali delle forze dell’ordine e membri della Capitaneria di Porto.

La cerimonia, si svolge presso la sede della Lega Navale, conha visto la partecipazione delle massime autorità locali e nazionali, tra cui rappresentanti della magistratura, delle forze dell’ordine e della Lega Navale Italiana. Presenti, inoltre, il presidente nazionale della LNI, Ammiraglio Donato Marzano, e una delegazione dell’Associazione Nazionale Magistrati.

«L’intitolazione a Giangiacomo Ciaccio Montalto – dichiara Piero Culcasi, presidente della Lega Navale Italiana di Trapani – è un momento di confronto e riflessione sul tema della legalità. Vogliamo ricordare il magistrato non solo per il suo ruolo centrale nelle indagini sulla mafia, ma anche per la sua passione per il mare e la vela, un tratto che rappresenta il suo spirito libero e coraggioso».

Questo gesto simbolico si inserisce nel percorso di promozione della cultura della legalità intrapreso dalla Lega Navale di Trapani, che continua a trasformare i beni confiscati in strumenti al servizio della comunità. Una lezione di memoria e di giustizia che onora la figura di Ciaccio Montalto e il suo sacrificio nella lotta contro la mafia.

Giangiacomo Ciaccio Montalto: il magistrato che sfidò la mafia pagando con la vita

Giangiacomo Ciaccio Montalto, nato a Milano il 26 settembre 1941 e trasferitosi in Sicilia per esercitare il suo ruolo di magistrato, è stato una figura simbolo della lotta alla mafia nella provincia di Trapani. Uomo di grande rigore professionale e morale, dedicò la sua carriera a indagini coraggiose che svelarono le connessioni tra la criminalità organizzata e il mondo imprenditoriale, politico ed economico.

La carriera e il coraggio nelle indagini

Ciaccio Montalto iniziò la sua carriera come sostituto procuratore a Trapani, dove affrontò con determinazione il potere di Cosa Nostra. Le sue indagini si concentrarono su traffici illeciti, in particolare il contrabbando di sigarette, e misero in luce gli intrecci tra mafia e istituzioni locali. Fu tra i primi a comprendere e denunciare il fenomeno della mafia economica, individuando gli strumenti con cui l'organizzazione criminale accumulava ricchezze e potere.

La sua attività investigativa si rivelò fondamentale per ricostruire le dinamiche mafiose in una provincia considerata per decenni una "zona franca" per Cosa Nostra. 

L'omicidio

La determinazione di Ciaccio Montalto gli costò la vita. La mattina del 25 gennaio 1983, fu ucciso con colpi di pistola mentre si recava a casa, nei pressi di Valderice. Fu un omicidio pianificato con precisione, ordinato da Cosa Nostra per colpire un magistrato che stava portando avanti indagini pericolose per l’organizzazione. 

Il ricordo e l’eredità

Giangiacomo Ciaccio Montalto viene ricordato non solo come un magistrato coraggioso, ma anche come un uomo con una profonda passione per il mare e la vela, simboli del suo spirito libero. 

La sua eredità vive nel ricordo collettivo e nell'impegno di magistrati, forze dell’ordine e cittadini che continuano a lottare contro la mafia, ispirandosi al suo esempio di coraggio e integrità. Oggi il suo nome è simbolo di giustizia, memoria e speranza in un futuro libero dal potere mafioso.