Da venerdì sera non si fa che parlare del problema sicurezza a Marsala in seguito alla brutale aggressione, costata un colpo di machete in testa a un ragazzo di 19 anni, Ettore, che, fortunatamente, è rimasto ferito non gravemente, pur riportando un trauma cranico e tre punti di sutura.
Gli aggressori sono gli stessi che hanno accoltellato e rapinato una ragazza al Lungomare - La notizia, dopo i fatti del fine settimana, che circolava sempre più insistentemente in città, non sembra lasciare più dubbi: gli autori dell’aggressione di venerdì scorso in via Cammareri Scurti sono gli stessi che, il 13 settembre, hanno aggredito e accoltellato una ragazza marsalese di 21 anni.
I due sono a piede libero - Il fatto che appare ancor più sconcertante è che siano a piede libero. Ieri mattina, diversi cittadini e anche alcuni commercianti del centro li hanno riconosciuti e visti passeggiare nella via XI Maggio. Si tratta di due fratelli tunisini di 24 e 25 anni per i quali, tra l’altro, il prossimo 19 febbraio è fissata l’udienza preliminare. I due giovani sono accusati di aggressione e rapina ai danni di una ragazza, fatti avvenuti sul lungomare di Marsala.
Cosa accadde la sera del 13 settembre 2024 - La giovane si trovava in compagnia di alcuni amici nei pressi del minigolf e del parco giochi per bambini. È stata avvicinata dai due giovani a bordo di un monopattino elettrico: si sarebbero scagliati contro la giovane, l’hanno insultata, le hanno sputato addosso e le hanno strappato di mano lo smartphone. La vittima ha opposto resistenza, venendo però ferita durante una colluttazione: uno degli aggressori ha estratto un coltello, procurandole una ferita alla mano. Successivamente, lo stesso aggressore ha tentato di colpire al torace uno degli amici della ragazza, senza però riuscirci. I due sono poi fuggiti sul monopattino, portando via il cellulare e 40 euro custoditi nella cover. Quella sera stessa, nel giro di poco tempo, i due erano stati rintracciati e fermati dalla polizia, supportata dai bersaglieri dell’operazione «Strade Sicure». Grazie alla geolocalizzazione, gli agenti hanno recuperato anche il telefonino della vittima, nascosto tra gli arbusti di piazza della Vittoria, vicino al busto di Garibaldi.
Le testimonianze su TgCom24 - Intanto, ieri, la vicenda dell’aggressione di venerdì sera raccontata da TP24 è stata ripresa dallo stesso Ettore e dalla madre Marilena (infermiera del 118) davanti alle telecamere di TgCom24. "Quello che è accaduto a Ettore è quello che accade da almeno due anni", ha raccontato la signora Marilena, un riferimento esplicito a una situazione di insicurezza che perdura da tempo nel centro cittadino.
Ettore ha raccontato alle telecamere di aver inizialmente pensato che il colpo ricevuto fosse stato sferrato con una bottiglia, solo in un secondo momento ha compreso la gravità della ferita. L’aggressione, infatti, è avvenuta in modo improvviso, lasciando la vittima sotto shock.
La madre del ragazzo aggredito ha inoltre denunciato il fatto che la prima volante disponibile è arrivata in ospedale da Trapani circa due ore dopo l’aggressione. Una tempistica che evidenzia un problema nei tempi di risposta delle forze dell’ordine e nei servizi di emergenza.
Gli agenti del commissariato di Polizia di Marsala proseguono le indagini sull’aggressione, ma è come se qualcosa bloccasse l’azione. Se si sa chi sono gli autori dell’aggressione: come mai non si riesce a fermarli e rimangono a piede libero?
La reazione dei cittadini sui social - Tanti i commenti sui social da parte di cittadini impauriti, che si chiedono perché non si faccia nulla. Alcuni propongono persino forme di autodifesa.
Antonio: “Secondo la mia opinione, si è arrivati al punto che noi genitori, visto che le istituzioni e il Sindaco non riescono, dobbiamo attivarci, fare squadroni di pattugliamento e cominciare a difendere da soli i nostri figli”. Maria Grazia: “Siamo in una vera giungla. La sera a Marsala non si può più uscire serenamente”. Floriana: “Un abbraccio a questa famiglia che ha avuto il coraggio di portare alla ribalta episodi di violenza inaudita come questo, che puntualmente accadono nella nostra città. È segno che chi ci amministra non è stato in grado di fronteggiare il problema. Servono provvedimenti urgenti. Subito. Altrimenti, dimissioni di chi non riesce a garantire la sicurezza”.
Laura: “Chi deve venire a Marsala? Quale turismo? Ettore poteva essere chiunque di noi. Non per forza le cose devono capitare sempre agli altri. Mi chiedo: questo basta o dobbiamo arrivare oltre?”. Enza: “Mi chiedo sempre: lo Stato dov’è? Il sindaco, la prefettura e tutti quelli che dovrebbero proteggerci dove sono?”. Kaire: “Grazie Ettore e un immenso abbraccio alla tua mamma. È una situazione insostenibile davvero. Sanità e sicurezza sono collegate alla tutela. Speriamo che chi di dovere ascolti. Siamo davvero esasperati”.
Le parole dell’ex sindaco Alberto Di Girolamo - Sul nuovo episodio di violenza a Marsala è intervenuto anche l’ex sindaco Alberto Di Girolamo con una sua riflessione: “È gravissimo quello che è successo a Marsala venerdì scorso. Ma è anche grave che l’ambulanza non avesse il medico a bordo, cosa che purtroppo succede spesso. Inoltre, non è potuta arrivare sul posto. E che la macchina della polizia sia dovuta arrivare da Trapani, dopo due ore. Si può tenere una città di 85 mila abitanti con una sola ambulanza col medico a bordo per tutte le emergenze, e che non sempre c’è, come lo scorso venerdì? E se il ragazzo fosse stato più grave? Se le forze dell’ordine fossero intervenute subito, forse ci sarebbe stata la possibilità di individuare gli artefici dell’aggressione. Dov’è la sicurezza a Marsala? Dove sono i vigili urbani e le altre forze dell’ordine? Forse si aspetta un altro morto?”.