La rissa con lancio di bottiglie del 16 agosto, l’accoltellamento e la rapina subiti da una ragazza al lungomare e l’aggressione di venerdì sera subita da Ettore in via Cammareri Scurti sono i tre episodi di violenza che, più di altri, hanno scosso la comunità marsalese. Tutti questi fatti hanno un denominatore comune: gli autori, che sono sempre gli stessi e che, da questa estate, “tengono in scacco” una città.
Già ieri avevamo riportato su TP24 che i due giovani di 24 e 25 anni fossero gli stessi aggressori dell’episodio di settembre, in cui è stata aggredita una ragazza. Nella stessa giornata, nel corso di un’intervista ai microfoni di Rmc101, il presidente del consiglio comunale, Enzo Sturiano, ha confermato che i responsabili, da lui definiti “energumeni”, sono gli stessi soggetti che hanno dato vita alla rissa con lancio di bottiglie questa estate.
“Va attenzionata la questione sicurezza in città – afferma Sturiano –. È un fenomeno che sta mettendo sottosopra una città che vive con la paura quando si esce, specie in certe ore. Io ritengo, però, che si tratti di fenomeni circoscritti. Questi stessi soggetti sono stati individuati diverse volte dalle autorità di polizia giudiziaria, ma il fatto che fino a ieri mattina girassero tranquillamente tra Piazza Loggia e Via XI Maggio, a testa alta e con aria di sfida, come se cercassero qualcuno da poter prendere di mira, è inaccettabile. Da amministratore pubblico, personalmente ho fatto identificare due volte questi soggetti, che continuano imperterriti a commettere atti delinquenziali. Il prossimo mese dovrebbe iniziare il processo per l’accoltellamento della ragazza al lungomare; sono gli stessi protagonisti della rissa nel periodo estivo e sono gli stessi che ogni sera creano disordini tra Porta Mazara e Piazza Loggia. Purtroppo, continuano ancora a circolare liberamente con regolare permesso di soggiorno, senza che lo Stato italiano si interroghi su come questi ragazzi guadagnino per sopravvivere e tirare avanti. Queste sono domande che dobbiamo porci. Noi siamo una città accogliente e vogliamo continuare ad esserlo, con cittadini che hanno un altissimo senso civico. Alla luce di quanto stanno continuando a fare, mi chiedo: cosa si aspetta per espellerli, per riportarli al loro paese?”.
“Il problema della sicurezza in città – continua Sturiano – è circoscrivibile solo ad alcuni soggetti maghrebini che si sono resi protagonisti di diversi episodi. Nonostante siano stati identificati e denunciati, non riesco a capire come mai continuino a circolare liberamente per la mia città. Non è possibile. Su queste cose vogliamo chiarezza. Io chiederò al sindaco di convocare un comitato per l’ordine pubblico per discuterne. Non è un problema degli extracomunitari in generale, e non voglio additare nessuno. Si tratta di quattro, cinque, sei maghrebini che vivono nel nostro territorio da cinque o sei anni, ormai in età adulta, ma che non si sa come vivano, se lavorano o meno. Devono per forza spacciare, devono per forza rubare. Su queste cose vogliamo chiarezza. Chi viene con regolare permesso di soggiorno può stare, li possiamo ospitare anche a casa nostra, ma chi delinque no”.
Sturiano, questi soggetti vivono in una comunità?
“No, hanno un regolare permesso di soggiorno e un regolare contratto di affitto di un immobile. Fino ad oggi la città di Marsala ha avuto massima fiducia nelle forze dell’ordine, che godono della nostra stima perché nel giro di poco tempo riescono a identificare e arrestare questi soggetti. Il problema, poi, è che non hanno il potere di rispedirli a casa propria o di buttarli fuori dal territorio marsalese”.
Presidente Sturiano, come è possibile che venerdì sera non ci fosse disponibile una pattuglia in una città di 90 mila abitanti? Il sindaco deve chiedere più uomini al Questore.
“Per carità, il sindaco è l’autorità di pubblica sicurezza in città e deve attivarsi. Deve chiedere che una città come Marsala non può essere paragonata a Castellammare del Golfo o ad Alcamo, avendo gli stessi uomini al commissariato, così come Castelvetrano, e addirittura meno di Mazara. Marsala è una città territorio, con quasi 90 mila abitanti, e non può avere una sola volante e solo 45 uomini. Il nostro commissariato effettua tremila interventi l’anno con una sola volante”.
Qual è la soluzione?
“Bisogna potenziare l’organico di polizia all’interno del nostro commissariato. Avevamo 100 poliziotti, oggi ne abbiamo solo 45”.
E intanto, in tutta questa vicenda, non mancano le polemiche. Alla riflessione di qualche giorno fa dell'ex sindaco Alberto Di Girolamo, replicano le due assessore Ingardia e Piccione con una lunga dichiarazione e dicendo che l'ex primo cittadino non perde occasione di strumentalizzare, dicendo che la città di Marsala è “poco sicura e carente di adeguati servizi di soccorso”.
L’assessore Donatella Ingardia, con delega alla Polizia Municipale, ha espresso "profondo rammarico e solidarietà alle persone coinvolte" nell'episodio avvenuto a Marsala, ma replica polemicamente alle accuse mosse dall’ex sindaco Alberto Di Girolamo: “Accusare l’Amministrazione e il Corpo di Polizia Municipale di mancanza di presenza notturna è ingiusto e intellettualmente scorretto. Durante il suo mandato, mai è stato garantito un servizio notturno di Polizia Municipale per l’ordine pubblico”.
L’assessore ha sottolineato che, nonostante i limiti di organico dovuti al blocco del turn over degli ultimi 15 anni, “abbiamo assunto Vigili stagionali, avviato procedure per l’assunzione di nuovi agenti e richiesto una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine attraverso il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza”.
Ingardia ha inoltre evidenziato l’impegno dell’attuale amministrazione: “Abbiamo garantito la presenza della Polizia Municipale fino a mezzanotte durante i periodi di maggiore afflusso turistico e posizionato nuovi impianti di videosorveglianza, strumenti fondamentali per il monitoraggio e la repressione dei reati”. “Le affermazioni di Di Girolamo sono ingiuste e prive di fondamento. La sicurezza di Marsala è una responsabilità condivisa e richiede collaborazione, non sterili polemiche”, così conclude.
Aggiunge l'assessore ai Servizi sociali, Giusy Piccione: “Siamo convinti che investire anche su azioni concrete, capaci di intervenire sulle relazioni attraverso l’ascolto e la mediazione, possa incidere in modo positivo sul tessuto sociale. Questo approccio promuove una prevenzione integrata, sociale e di comunità.
Attraverso la volontà e l’impegno di tutti, potremmo rendere questa città ancora più sicura e più accogliente. Fermo restando che si tratta di un problema nazionale, tant’è che - attraverso l’Anci - abbiamo proposto di presentare un apposito emendamento al DDL sulla sicurezza in discussione in Parlamento, volto ad assicurare procedure più celeri per il rimpatrio degli stranieri autori di reati.
Siamo pronti a raccogliere ogni segnalazione costruttiva e a confrontarci con chiunque voglia contribuire al miglioramento della nostra comunità, con l’obiettivo comune di rendere la città un luogo sempre più vivibile, accogliente e sicuro”.