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27/01/2025 08:34:00

Scarcerato Fazzalari, è stato il latitante più ricercato dopo Messina Denaro

Ernesto Fazzalari, ex latitante di massimo livello della 'ndrangheta, lascia il carcere per motivi di salute. Il Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha concesso al boss la detenzione domiciliare a causa di una grave e incurabile malattia diagnosticata durante la sua detenzione al regime di 41 bis.

Una storia criminale lunga decenni
Arrestato a Molochio, in provincia di Reggio Calabria, nel giugno 2016, dopo oltre 20 anni di latitanza, Fazzalari era stato inserito al secondo posto tra i latitanti più pericolosi d'Italia, subito dopo Matteo Messina Denaro. Condannato all’ergastolo nel processo Taurus, la sua pena era stata successivamente ridotta a 30 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria.

Fazzalari è stato protagonista della sanguinosa faida tra le cosche della ’ndrangheta negli anni ’80 e ’90, che trasformò Taurianova in un teatro di orrori, con esecuzioni sommarie e brutali vendette. La cosca Avignone-Zagari-Viola, di cui era uno degli esponenti di spicco, aveva instaurato un clima di terrore nella Piana di Gioia Tauro.

Una decisione basata sul diritto alla salute
Durante i suoi 9 anni di detenzione al carcere duro, Fazzalari ha sviluppato una grave patologia che ha portato il suo legale, l’avvocato Antonino Napoli, a presentare ricorso per il differimento della pena. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha annullato tre precedenti ordinanze di rigetto e ha aperto la strada alla decisione del Tribunale di Sorveglianza di Bologna.

"La concessione della detenzione domiciliare – ha dichiarato l’avvocato Napoli – applica il principio di civiltà giuridica che riconosce la prevalenza del diritto alla salute e alla dignità del detenuto".

Una figura ancora discussa
Nonostante le accuse e la lunga latitanza, durante il periodo antecedente alla sua cattura non vi erano state dimostrazioni concrete di attività criminali recenti da parte di Fazzalari. La sua scarcerazione, tuttavia, riapre il dibattito sull’equilibrio tra il diritto alla salute dei detenuti e la giustizia per le vittime dei reati mafiosi.