Il nucleo centrale di questo libro è dato dalla cinque missive da cui emerge il rapporto fiduciario instauratosi negli anni tra il boss Matteo Messina Denaro e il primo cittadino del comune belicino. Uno scambio epistolare che testimonia anche un’evoluzione non di poco conto nel linguaggio utilizzato dai boss negli ultimi anni: Messina Denaro si esprime infatti in un italiano corretto, facendo spesso ricorso a insospettabili citazioni. Un’immagine molto diversa da quella agreste e un po’ rozza con cui a lungo è stata rappresentata Cosa Nostra secondo certi stereotipi che si sono protratti fino alla cattura di Bernardo Provenzano, pregiudicando una corretta comprensione del fenomeno da parte dell’opinione pubblica.
Autore di numerosi libri, tra cui la biografia “Mauro Rostagno story. Un'esistenza policroma”, il romanzo “Opere terminali” e le due raccolte antologiche del “Novecento letterario trapanese”, Salvatore Mugno collabora con le pagine culturali del quotidiano la Sicilia ed ha recentemente curato la prima edizione italiana de I canti della vita (2008), il capolavoro del maggiore poeta tunisino del secolo scorso, Abu’l Qasim ash-Shabbi.
Durante la presentazione di “Lettere a Svetonio”, l’autore converserà con il critico Francesco Vinci e con il professore Augusto Cavadi, scrittore e intellettuale palermitano.
L’iniziativa rientra nell’ambito della rassegna “I fieri del libro”, organizzata dall’agenzia Communico e dalla libreria Mondadori, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
La manifestazione si avvale del contributo di un pool di sponsor, composto dalle Cantine Pellegrino, dalla Zicaffè, dall’ottica Polaris e dall’associazione Antiracket e Antiusura di Marsala.