Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
20/04/2009 05:11:30

Le mani della mafia sul cimitero, condanna a sei anni per Filippo Chirco

Arrestato il 31 ottobre del 2005 nell'operazione "Peronospera III", Filippo Chirco, assieme all'ex ingegnere capo del Comune di Marsala, Rosario Esposto, e al presunto mafioso Vincenzo Zerilli si sarebbe attivato per far aggiudicare all'impresa "Sicilstrade", con un ribasso minimo, l'appalto del secondo stralcio dei lavori per la costruzione del nuovo cimitero di Marsala (importo complessivo: 5 miliardi di lire, di cui 3 miliardi e 571 milioni come base d'asta). I fatti risalgono al settembre del 2001 e l'architetto Esposto, anch'egli arrestato, avrebbe pilotato quella gara in cambio di 50 milioni di lire avuti da Chirco e Zerilli. Assieme ad un altro presunto mafioso, Luigi Adamo, e all'imprenditore Maurizio Errera, Filippo Chirco avrebbe, invece, compiuto un'estorsione in danno del responsabile tecnico di due cantieri, uno per la costruzione di loculi al cimitero di Petrosino, l'altro per il rifacimento di marciapiedi a Marsala.
'inchiesta, denominata "Progetto Peronospora", che tra il 2002 e il 2005 ha gia' portato a tre distinte operazioni antimafia, che hanno permesso di individuare, la realtà mafiosa del comprensorio di Marsala, e tutto il trapanese, scoprendo così, le infiltrazioni di Cosa nostra nel tessuto produttivo e nelle istituzioni locali.

Per quanto riguarda il nuovo cimitero, uno scandalo nel cuore di Marsala, del quale abbiamo raccontato la settimana scorsa, è stata ricostruita dagli inquirenti una turbativa di gara, avvenuta il 13 settembre 2001, riguardante l'appalto dei lavori di costruzione del nuovo cimitero urbano di Marsala, secondo stralcio, con una base d'asta di 3.571.799.744 lire, "artatamente aggiudicata dietro la corresponsione di una tangente di 50 milioni, sottolineano gli inquirenti, all'impresa "Sicilstrade Srl" di Salvatore Di Girolamo, con il ribasso dello 0,7571 per cento, quindi per l'importo complessivo di 3.545.855.162 di lire.
Alla stessa turbativa d'asta, oltre a Chirco ha partecipato Vincenzo Zerilli, con la presunta corruzione dell'allora dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune, Rosario Esposto, nella qualita' di direttore di gara.

In primo grado Filippo Chirco era  stato giudicato con il rito abbreviato il 13 aprile dell'anno scorso e condannato dal Gup di Palermo a una pena di nove anni di reclusione e cinquemila euro di multa. Le presunte responsabilita' di Salvatore Di Girolamo, sono emerse da alcune intercettazioni, riscontrate con le dichiarazioni rese, anche in sede processuale, dall'ex uomo d'onore Mariano Concetto, che ha iniziato a collaborare con la giustizia, dopo essere stato arrestato, nella prima fase dell'inchiesta e da Vincenzo Laudicina, ex consigliere comunale ed esponente politico marsalese.


  {gallery} cimiteronuovo {/gallery}
 
Per rinfrescarci la memoria ecco il video su come è ridotto ora il nuovo cimitero di Marsala, a dieci anni dall'inizio dei lavori. Il video è del nostro Sergio Oliva: