condotta dal Centro Studi Pio La Torre, per il secondo anno, nell'ambito del Progetto Educativo Antimafia. L'85% degli studenti ritiene che esista una relazione diretta (per il 38% sempre, per il 47% spesso) tra mafia e la politica. Non sorprende dunque che Cosa nostra, per il 53% dei ragazzi interpellati, sia piu' forte dello Stato. Un giudizio negativo che non risparmia anche altre istituzioni, come la Chiesa. Per circa la meta' dei ragazzi (50,8%), e' probabile che vi siano complicita' tra alcuni esponenti religiosi e la mafia, mentre solo il 13,46% esclude totalmente questa contiguita'. I ragazzi esprimono comunque un giudizio fortemente negativo sulla mafia, vista dal 62% come un freno al proprio futuro. Il 67,84% ritiene di avere sufficienti conoscenze sul fenomeno mafioso di cui parlano in classe (il 49%) e in famiglia (il 67%). Nel complesso, rispetto all'indagine dello scorso anno aumenta la percezione e la consapevolezza della pericolosita' della mafia da parte dei giovani, frutto, anche, del Progetto educativo seguito.
La ricerca e' stata realizzata sottoponendo alla somministrazione online di un questionario sulla percezione del fenomeno mafioso un campione rappresentativo di 2362 studenti selezionato tra gli alunni delle ultime tre classi di 51 scuole superiori. Gli studenti che hanno partecipato all'indagine hanno un'eta' prevalentemente compresa tra 16 e 19 anni, risiedono in 174 comuni della Sicilia, hanno genitori almeno per la meta' forniti di diploma o di laurea (11-12%). Le loro madri sono in maggioranza casalinghe (53%) e i loro padri lavorano 43,6% nel settore pubblico, 42,4% nel privato.
Gli studenti mostrano di essere piu' coscienti di quanto non appaia dal loro sentimento di sfiducia. Infatti il 73% dichiara di sapere che il fenomeno non e' solo siciliano, ma nazionale, il 67% di ritenere di possedere un sufficiente conoscenza dello stesso, il 55% ne parla con gli amici, il 67% a scuola con i docenti i quali, 48,8%, trattano argomenti che aiutano a conoscere la mafia,il 47% e' informato dai media nazionali e il 32,3% da quelli locali, il 66% ne parla in famiglia dove prevale un giudizio negativo sulla mafia.