ussiste il pericolo di inquinamento delle prove, dato che iprocesso è ormai in fase avanzata. Nasca è inoltre in pensione. L'ex funzionario, addetto all'amministrazione del settore dei beni confiscati, è accusato di avere tentato di agevolare la mafia pianificando, artatamente, la liquidazione o la vendita della Calcestruzzi Ericina ( azienda confiscata al boss Vincenzo Virga) ad un imprenditore vicino all'organizzazione criminale. Nasca ha sempre respinto le accuse intervenendo ripetutamente nel corso del processo per tentare di chiarire la propria posizione.
Secondo l'accusa Nasca, che ha lasciato l'agenzia del demanio nel giugno del 2006, avrebbe messo a disposizione delle cosche trapanesi il proprio ruolo per''pilotare'' i beni confiscati alla mafia, tentando di restituirli ai boss.
La polizia ha accertato che Francesco Nasca ha contribuito “alla realizzazione del programma di Cosa nostra, tendente ad impedire o rallentare le procedure amministrative previste dalla legge nel settore della gestione e della destinazione dei beni confiscati alle organizzazione mafiose”.
L'ex dirigente del Demanio, per gli inquirenti, al fine di favorire il capo del mandamento mafioso di Trapani, Francesco Pace, anche lui raggiunto da provvedimento cautelare, ed i suoi imprenditori di fiducia, si sarebbe adoperato per predisporre, senza averne i poteri, una relazione con la quale aveva falsamente valutato, sottostimando il valore della ''Calcestruzzi Ericina'', azienda confiscata al boss Vincenzo Virga, in modo da consentirne l'acquisto ad un prezzo notevolmente inferiore al suo valore reale, ad un imprenditore contiguo alla famiglia mafiosa locale, Vincenzo Mannina, arrestato con l’accusa di “associazione mafiosa”.
La vicenda era stata segnalata alla polizia dall'ex prefetto di Trapani, Fulvio Sodano, che e' stato poi trasferito.