Con la direttiva n°4923 del 17.04.09 l’assessore Russo ha infatti imposto una riduzione del 10% rispetto al 2008 dei costi per l’acquisto di prodotti farmaceutici. Gli effetti di questa disposizione, generica nell’indicazione dell’obiettivo e dunque senza alcuna eccezione, rischiano di essere inauditi e di negare, di fatto, il diritto alla salute.
Un’azienda sanitaria siciliana infatti, a seguito di questa direttiva, ha impartito ai responsabili delle Unità Operative una serie di vincoli sull’utilizzo dei farmaci, avvertendo che «qualora tale soluzi
oni non dovessero essere sufficienti a rientrare nei limiti di spesa imposti dall’assessorato regionale alla Sanità, il passo successivo non potrà che essere la sospensione dell’arruolamento di nuovi pazienti oncologici le cui terapie rappresentano una delle principali voci di spesa»
Giuseppe Lo Giudice, Vice Presidente della Commissione Sanità all’Assemblea Regionale Siciliana, dichiara: «E’ semplicemente aberrante. Costringere le aziende sanitarie a ridurre i ricoveri dei malati di cancro per ridurre la spesa è il segno di una visione ragionieristica dell’assistenza sanitaria e la dimostrazione di come una indistinta operazione di razionalizzazione della spesa rischi di far pagare ai malati gli sprechi spesso riconducibili a gestioni “politiche” della sanità. Voglio pensare che l’assessore Russo – che pubblicamente dice di fare quello che in realtà non avviene - con la sua direttiva non prevedeva certamente di causare simili scenari".
"Russo – aggiunge Lo Giudice - ha adesso il dovere morale prima che politico ed amministrativo di intervenire con urgenza e con una specifica direttiva presso tutte le aziende sanitarie della Sicilia per esonerare dai tagli alle spesa tutte le cure destinate ai malati di cancro, la cui condizione, va da sé, non può essere valutata, cinicamente, come un “peso” per le case dello Stato".