Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l'esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini si sono orientate, in un primo tempo, sull'ipotesi di un attentato terroristico o di un suicidio "eclatante". Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi. Nel maggio del 1994 il Centro Impastato presenta un’istanza per la riapertura dell’inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venga interrogato sul delitto Impastato il nuovo collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla mafia di Cinisi. Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Palazzolo, che indica in Badalamenti il mandante dell’omicidio assieme al suo vice Vito Palazzolo, l’inchiesta viene formalmente riaperta. Viene emesso anche un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 5 marzo 2001 la Corte d'Assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo. Ora, nel 31° anniversario della morte di Peppino Impastato, rivivrà , per un giorno, Radio Aut, dalla quale lui stesso raccontava i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, e in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti. Oggi, al microfono si alterneranno gli speakers di Primaradio, che ha ceduto per un giorno le sue frequenze. Man non mancheranno i contributi audio dell'epoca, le registrazioni di Onda Pazza, programma di satira, interviste, testimonianze e collegamenti telefonici con politici, giornalisti e opinionisti. Si potrà ascoltare nelle province di Palermo e Trapani ma anche da tutta Italia attraverso il sito www.primaradio.net. Questa, come tante altre iniziative portate avanti in questi giorni, sono nate per la volontà di tenere viva la memoria: sia quella di Peppino, ucciso per la sua ribellione contro l’oppressione mafiosa, partendo dalla sua stessa famiglia, sia quella di sua madre Felicia, che l’ha sempre spinto a difendere la verità . A Cinisi è partito già da qualche giorno l’ottavo Forum sociale antimafia Felicia e Peppino Impastato, in programma dal 7 al 10 maggio 2009, su iniziativa dell’Associazione Peppino Impastato-Casa Memoria, del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” di Palermo e dell’Associazione Radio Aut. Questa mattina, al Forum Mafia e Antimafia interverranno il magistrato Franca Imbergamo e Pia Blandano, preside dell’Istituto Comprensivo Antonio Ugo di Palermo. A seguire, saranno anche presentati il libro di Giovanni Impastato, a cura di Franco Vassia “Resistere a Mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato” e il fumetto di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sulla vita di Peppino Impastato. L’appuntamento principale è alle 16.30 presso Radio Aut (a Terrasini) per un corteo che si muoverà verso Casa Memoria Impastato (a Cinisi). Sarà ripercorsa simbolicamente la strada che Peppino percorse la sera dell’8 maggio 1978 dalla sede di Radio Aut a Terrasini, strada lungo la quale venne fermato dai killer mafiosi per poi essere sequestrato e fatto saltare in aria. Alle 21.00, in Piazza Vittorio Emanuele Orlando, i Modena City Ramblers concluderanno, sul palco di Cinisi, il loro tour Onda Libera in Libera terra, realizzato con il sostegno dell’Associazione Libera, dedicato alle resistenze civili passate e presenti, assieme all’ultima tappa del percorso “Siamo gli operai”, curato dall’Associazione Rita Atria, del cantautore Fabrizio Varchetta. Le manifestazioni per l’anniversario sono cominciate già giovedì scorso con gara podistica con i bambini delle scuole da Casa Impastato a Casa Badalamenti. E poi affinché il ricordo non sia fine a se stesso ma diventi occasione di riflessione e di informazione, si è svolto ieri anche un forum sull’ambiente. In serata invece è stato proiettato, in anteprima nazionale, il nuovo video di Fulvio Grimaldi: “Araba fenice, il tuo nome è Gaza”. Tematiche quanto mai urgenti, dalle speculazioni mafiose che mettono in pericolo gli equilibri ambientali, ai i nuovi equilibri tra il sistema politico ed economico e il potere mafioso; la limitazione delle libertà e dei diritti. Non manca neppure la musica con il suo importante ruolo di aggregazione e di comunicazione, con il progetto che unirà virtualmente Casa Cervi a Casa Memoria Impastato con l’esibizione dei Modena City Ramblers, per unire la resistenza civile antifascista a quella antimafia.