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14/05/2009 06:08:02

Operazione antimafia a Palermo. Indagato Antinoro. Le reazioni

Le accuse sono di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni e al narcotraffico. Secondo i carabinieri, i mafiosi gestivano la casa del 'mandamento' e reinvestivano nell'acquisto di droga gli incassi del 'pizzo'. Dalle indagini e' emerso anche un progetto di omicidio che era stato messo a punto da alcuni capimafia attualmente detenuti in regime di 41 bis e che cio' nonostante erano riusciti a tenersi in contatto tra di loro e a far pervenire agli affiliati le loro decisioni.
Un filone investigativo ha riguardato anche rapporti tra alcuni degli arrestati ed esponenti politici. Nel blitz, denominato 'Eos' sono stati impegnati 200 carabinieri del comando provinciale di Palermo e elicotteri.

Un avviso di garanzia, in cui si ipotizza il reato di voto di scambio, è stato notificato dai carabinieri nell'ambito dell'operazione antimafia Eos all'assessore regionale della Sicilia ai beni Culturali, Antonello Antinoro dell'Udc.

L'iscrizione nel registro degli indagati dell’espone politico era nota da tempo: il nome di Antinoro figura in una conversazione intercettata fra due persone vicine ad un boss di "San Lorenzo" nel corso della quale uno dei due interlocutori avrebbe telefonato ad Antinoro parlando di qualcosa da pagare. Secondo gli investigatori si tratterebbe di voti.

"Ho grande rispetto del lavoro di indagine della magistratura e pertanto non mi sento di emettere sentenze finché i fatti non saranno chiariti, ma è evidente che episodi come questo, che sporcano il voto e la stessa democrazia, confermano come la politica sia anni luce lontana da quei valori di etica e legalità all'interno dei partiti di cui non mi stancherò mai di parlare". Così Rita Borsellino, candidata capolista del Partito Democratico alle europee nel collegio Sicilia e Sardegna commenta la notizia dell'avviso di garanzia all'onorevole Antonello Antinoro nell'ambito dell'operazione antimafia di oggi condotta dai carabinieri. "Date le circostanze sia il presidente della Regione Lombardo che l'onorevole Antinoro dovrebbero tenere in seria considerazione l'ipotesi che lo stesso assessore regionale ai Beni culturali lasci l'incarico di governo nell'attesa che la giustizia faccia il suo corso.
Mi sembra un gesto opportuno oltre che responsabile".

Riguardo all’indagine per il presunto reato di voto di scambio che vede coinvolto l’assessore regionale ai Beni Culturali Antonello Antinoro, Vittorio Sgarbi dichiara:

«Non ci sono dubbi che in Sicilia il voto sia controllato; lo verifico di giorno in giorno. Per questo l’inchiesta su Antonello Antinoro è certamente fondata. Ma altrettanto logicamente – spiega Sgarbi - non è credibile che egli abbia pagato somme di denaro per ottenere voti. E’ infatti logico il contrario: che gli elettori abbiano pagato Antinoro per poterlo votare»