I carabinieri del Gruppo di Monreale hanno eseguito stamane quattro ordini di custodia cautelare nei confronti di persone a cui sarebbero state intestate fittiziamente beni e societa', per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali a cui uno di loro era sottoposto. I provvedimenti, emessi dal gip del tribunale su richiesta della Direzione distrettuale a
ntimafia, sono stati eseguiti nelle province di Palermo e Trapani. Disposto anche il sequestro di cinque impianti di calcestruzzo e una societa' di trasporto. Gli indagati inoltre avrebbero monopolizzato il settore acquisendo importanti appalti privati e pubblici tra cui alcuni lavori all'aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo e a Trapani Birgi. Il giro di affari, tra valore dei beni sequestrati, appalti acquisiti e fatturato annuo, sarebbe superiore ai 50 milioni di euro.
L’Airgest apprende con sorpresa quanto diffuso stamani dagli organi di stampa in relazione a sequestri di imprese che avrebbero operato nel settore dei lavori pubblici. Tutti i lavori svolti all’interno dell’aeroporto di Trapani Birgi, sono stati aggiudicati seguendo rigorosamente le norme sugli appalti per le opere pubbliche. L’Airgest SpA in qualità di stazione appaltante, inoltre, è sottoscrittrice del protocollo di legalità con la Prefettura di Trapani e tutti i lavori superiori ai 100mila euro sono stati debitamente comunicati e monitorati da una speciale commissione. Nessuna delle imprese oggetto delle indagini della magistratura palermitana risulta essere tra quelle aggiudicatarie di appalto.
Gli inquirenti stanno indagando su Benny Valenza, il "re del cemento" di Borgetto, ritenuto vicino ai Vitale, i boss di Partinico. Essendo stato confiscato dal tribunale, come misura di prevenzione, il suo impianto di calcestruzzo, Valenza ne aveva aperti altri cinque intestati a prestanome. Con questi impianti serviva, in regime di monopolio, tutte le imprese edili delle province di Palermo e Trapani. Secondo i carabinieri il calcestruzzo che usciva dai suoi cantieri è depotenziato, cioè è un calcestruzzo con resistenza caratteristica a compressione inferiore a quello prescritto negli elaborati strutturali e che discende dai calcoli statici.
Agli arresti per intestazione fittizia di beni, eseguiti questa notte dai carabinieri della compagnia di Monreale su ordine della Dda di Palermo, sono seguiti i sequestri dei cantieri e soprattutto le immediate verifiche sulle opere pubbliche realizzate: gli aeroporti di Palermo e Trapani, il porto turistico di Balestrate, il lungomare di Mazara del Vallo, trenta capannoni dell’area industriale di Partinico, e anche il nuovo commissariato di polizia di Castelvetrano. La cosa clamorosa è che il commissariato di Castelvetrano sorge in un terreno confiscato alla mafia. La cerimonia di inaugurazione del cantiere si è svolta un anno fa in contrada Giallonghi.
Erano presenti le massime cariche civili, religiose e militari, oltre al sindaco ed al presidente e vice-presidente del consiglio comunale, il vescovo della diocesi di Mazara del Vallo, Mons. Domenico Mogavero, il prefetto Stefano Trotta, il questore Giuseppe Gualtieri, il comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Claudio Vincelli, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Col. Giuseppe Antonio D’angelo, il dirigente del locale commissariato di P.S. Ernesto Casiglia, il comandante della compagnia dei carabinieri, cap. Alberto Cicognani, il comandante della brigata di G.d F., mar. Baldassare Interrante.
A fare gli onori di casa fu il questore Gualtieri che ricordò l’importanza della costruzione di una sede così avveniristica, e dopo il saluto del prefetto Trotta, prese la parola il sindaco per ribadire il momento particolarmente significativo: “ In questo terreno che è stato confiscato alla mafia sta nascendo una vera e propria Cittadella della legalità che oltre al forte valore simbolico, offrirà un prezioso punto di riferimento alla cittadinanza che potrà qui trovare uffici e servizi moderni e funzionali”. Il commissariato doveva essere pronto a fine 2009.
Le indagini dei militari dell’Arma hanno fatto emergere che per la realizzazione dell’immobile sarebbe stato fornito calcestruzzo di qualità diversa e comunque inferiore rispetto a quella prevista nel capitolato e che anche i lavori di palificazione sarebbero stati effettuati in maniera difforme, con conseguente pregiudizio per la struttura, specialmente in caso di sollecitazioni di natura sismica.
L’importo dell’appalto, commissionato dal Ministero delle Infrastrutture, ammonterebbe ad oltre 2 milioni di euro.
Notificate informazioni di garanzia al titolare dell’impresa appaltatrice e di quella che forniva il calcestruzzo; ad entrambi sono stati contestati di truffa aggravata ai danni dello stato e frode nelle pubbliche forniture.
Sono in corso perquisizioni nelle sedi delle imprese interessate.
Il giro d'affari, tra il valore dei beni e delle societa' sequetrate e l'importo degli ultimi appalti aggiudicati e il fatturato annuo, supera i 50 milioni di euro.
Le indagini hanno accertato che Valenza aveva un giro d’affari complessivo di oltre 50 milioni di euro. A finire sotto sequestro gli impianti "Camilli Flora", intestato alla madre dell’imprenditore, la "Timpa Salvatore" di Balestrate, la "2P" di Marsala, la "Calcestruzzi Lo Bello" di Castelvetrano e l’azienda di trasporti 2P Trasporti di Alcamo.
''E' una triste realta'. Il ciclo del cemento e' nelle mani della mafia. Anche quest'ultima indagine condotta dai carabinieri, sotto la direzione della Dda di Palermo, lo conferma''. Lo dichiara il senatore del Partito democratico, Giuseppe Lumia.
''Ancora - aggiunge - non si sono prese le contromisure necessarie. Cosa nostra si insinua negli appalti pubblici e compromette la sicurezza degli edifici, addirittura, in questo caso, del commissariato di polizia. Di fronte a questo lo Stato non puo' rimanere inerme, passivo e, come succede in alcuni casi, colluso. E' necessario allora - prosegue - cambiare passo e mettere in piedi un sistema di controllo piu' efficace, che impedisca l'infiltrazione delle imprese mafiose o legate alla mafia''.
''Bisogna adottare - conclude Lumia - protocolli di legalita' piu' stringenti, introdurre l'obbligo per le imprese vincitrici di appalto di istituire un conto dedicato, verificare la qualita' delle forniture, la loro provenienza e il rispetto delle regole nei cantieri''.
Questo il comunicato stampa ufficiale dei Carabinieri:
All’alba di oggi, a Partinico, Borgetto, Balestrate, Capaci, Castelvetrano, Alcamo e Marsala, i carabinieri di Monreale, a conclusione di un’attività investigativa coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e condotta dalla compagnia di Partinico, convenzionalmente denominata “Benny”, hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e al contestuale sequestro di cinque impianti di calcestruzzo e una società di trasporto merci per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia palermitana nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di essersi attribuiti, in concorso tra loro, la fittizia titolaritĂ di beni aziendali con il fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, cui era sottoposto Benedetto Valenza.
L’attività investigativa ha permesso di constatare che l’imprenditore Benedetto Valenza nonostante il suo impero aziendale fosse stato sgretolato nel 2001 grazie alla sentenza di confisca emessa dal tribunale sezione misure di prevenzione di Palermo a seguito di una indagine da cui emerse chiaramente la sua vicinanza ai fratelli Vitale (questi intervenivano illecitamente nei confronti degli imprenditori che operavano nel loro mandamento favorendo il monopolio di fatto dell’attività di Valenza), era riuscito a reinserirsi nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo e conglomerati bituminosi intestando fittiziamente beni e società a terze persone, in qualità di prestanome.
Valenza gestiva 5 impianti di calcestruzzo e una societĂ di trasporto merci dislocati tra la provincia di Palermo e quella di Trapani riuscendo a detenere un vero e proprio monopolio nella produzione-fornitura di calcestruzzi in tali province. L'uomo aveva un giro di affari complessivo di oltre 50 milioni di euro (tra valore delle aziende, fatturato annuo e importo degli appalti aggiudicati.
Al fine di aumentare i guadagni, dopo le prime forniture di calcestruzzo e i susseguenti controlli da parte dei direttori dei lavori, ordinava ai suoi addetti di ridurne la qualità in relazione all’allentamento delle verifiche nel corso dell’esecuzione delle opere. Valenza, infine, era riuscito a aggiudicarsi la fornitura di calcestruzzo alle più importanti opere pubbliche delle province di Trapani e Palermo tra i quali il porto di Balestrate, la costruzione di 30 capannoni nella zona artigianale di Partinico, il rifacimento del lungomare di Mazara del Vallo, lavori presso gli aeroporti di Punta Raisi e di Trapani Birgi.
Gli arrestati sono:
Benedetto Valenza, nato a Borgetto, il 04/09/1962, residente a Partinico in contrada Garofalo, imprenditore, pregiudicato;
Salvatore Lo Bello, nato a Castelvetrano l'08/03/1962, residente a Marsala in via Mazara n. 87/b, imprenditore, incensurato;
Salvatore Timpa, nato a Balestrate il 03.01.1958, residente a Balestrate in contrada Giardini, imprenditore, incensurato;
Francesco Romano, nato a Borgetto il 02/08/1948, residente a Borgetto in via Carducci n. 30; imprenditore, incensurato.
Queste invece le ditte sottoposte a sequestro:
Camilli Flora, impresa individuale di produzione calcestruzzi con sede legale e operativa a Borgetto contrada Sardo;
Calcestruzzi Lo Bello, impresa individuale di produzione calcestruzzo pronto per l’uso e di conglomerati bituminosi con sede legale e operativa a Castelvetrano in via SS. Trinità Km 1;
Salavatore Timpa, impresa individuale di commercio e ingrosso di calcestruzzo e materiale inerti con sede legale e operativa a Balestrate, contrada Giardini;
2P Trasporti s.r.l., impresa di trasporto di merci su strada con sede legale a Capaci, in corso Isola delle Femmine n. 1;
2P Trasporti s.r.l, sede operativa di Alcamo, contrada Furchi (ex Medicamenti);
2P Trasporti s.r.l, sede operativa Marsala, Contrada Perino s.n.c. (ex Superbeton).