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23/06/2009 08:00:43

Sigilli ad un'impresa di calcestruzzi. Un altro colpo a Messina Denaro. Polemiche alla Provincia


Questo il contenuto integrale della nota del Presidente Poma al Prefetto:
“A nome mio personale e dell’intero Consiglio Provinciale, che me ne ha dato espresso incarico, mi è doveroso esprimere vivi compiacimento ed apprezzamento per l’importantissimo esito delle indagini, condotte dalla Polizia di Stato, dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Trapani, che hanno consentito al gip del Tribunale e ai pm della Dda di Palermo, di procedere al sequestro dell’azienda “Calcestruzzi Mazara Spa” perché ritenuta controllata dalla famiglia mafiosa Agate, alleata del famigerato boss latitante Matteo Messina Denaro.
La nuova brillante operazione ha inferto un ulteriore durissimo colpo agli “affari economici” delle organizzazioni criminal-mafiose, ponendo le basi per la definitiva risoluzione del pericolosissimo intreccio che permette ingenti quanto illeciti profitti a certo mondo pseudo imprenditoriale le cui fila sono purtroppo condotte da elementi malavitosi.
Pertanto, per il Suo tramite, mi è sentito ribadire ogni vivo ringraziamento a quanti, appartenenti all’Apparato Giudiziario ed alle Forze dell’ordine, quotidianamente si spendono, con abnegazione e per solo spirito di servizio, per liberare il territorio provinciale dai mali che ne impediscono il giusto e meritato sviluppo.
Grato per l’attenzione, mi è gradita l’occasione per porgerLe distinti ossequi.



17,30
- Sul sequestro della Calcestruzzi Mazara Spa interviene il consigliere provinciale Ignazio Passalacqua. Nel complimentarsi con la Squadra Mobile e la Guardia di Finanza di Trapani per l'operazione che ha portato al sequestro della "Calcestruzzi Mazara Spa", società controllata dalla famiglia mafiosa degli Agate di Mazara del Vallo, Passalacqua chiede un'attenta riflessione su quanto accade all'interno della Provincia Regionale di Trapani: " Il 25 marzo del 2009 il Consiglio Provinciale votava (all'unanimità) un odg presentato dai consiglieri di centrosinistra con cui si invitava la dott.ssa Cinzia Puma, attuale presidente del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia, a dimettersi poichè la stessa rivestiva contestualmente il ruolo di revisore dei conti presso la suddetta "Calcestruzzi Mazara Spa".  Ad oggi la dott.ssa Puma, nonostante tutto, riveste ancora l'incarico di Presidente dei Revisore dei Conti della Provincia. Un incarico politico che ha avuto riflessi anche sulle recenti elezioni amministrative di Mazara del Vallo poichè nella lista "Leali per Mazara", che fa riferimento alla corrente interna al PDL che ha indicato la dott.ssa Puma in Provincia, era candidata la sig.ra Daniela Puma, sorella di Cinzia. In politica i debiti si ripagano (anche) con le candidature. Alla luce di tutto ciò si chiedono le immediate dimissioni della dott.ssa Puma dall'incarico di Presidente dei Revisori dei Conti della Provincia Regionale di Trapani"


16,00
-  Il Sindaco della città di Castelvetrano, Dr. Gianni Pompeo, appresa la notizia della brillante operazione congiunta della Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Trapani, che ha portato al sequestro dello stabilimento, di tutti i beni strumentali e dell'intero capitale sociale della 'Calcestruzzi Mazara Spa', per un importo di 5 milioni di euro, ha voluto complimentarsi con le forze dell’ordine: “Si tratta di un ennesimo successo per le nostre forze dell’ordine che grazie al costante sacrificio di uomini che spesso rimangono anonimi, sono riusciti ad infliggere l’ennesimo colpo al capomafia latitante Matteo Messina Denaro”.



Un'operazione congiunta della Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Trapani, ha portato al sequestro dello stabilimento, di tutti i beni strumentali e dell'intero capitale sociale della 'Calcestruzzi Mazara Spa', per un importo complessivo di cinque milioni di euro. Si tratta di una impresa di Mazara del Vallo, controllata dal 1979 dalla famiglia Agate, vertice indiscusso di Cosa nostra mazarese, secondo gli inquirenti, e potente alleata del capomafia latitante Matteo Messina Denaro. L'ordinanza di sequestro preventivo penale, e' stata emessa dal Gip di Palermo, Antonella Consiglio, su richiesta del procuratore aggiunto Maria Teresa Principato e dei pm della Dda, Piero Padova e Ambrogio Cartosio. Le indagini hanno permesso di evidenziare come l'attivita' imprenditoriale sia stata, nel corso degli ultimi trenta anni, "completamente asservita - dicono gliinvestigatori - alle attivita' di infiltrazione nell'economia della zona ordite dai vertici del mandamento mafioso di Mazara del Vallo". Cosi', l'impresa Calcestruzzi Mazara Spa, "e' stata trasformata in uno strumento attraverso il quale, la famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, ha potuto nel tempo realizzare i propri scopi criminali, a partire da forme di infiltrazione nell'economia legale, perfettamente rispondenti allo statuto tipico dell'associazione mafiosa". Gli inquirenti ritengono che la Calcestruzzi Mazara, tanto nella sua dimensione "statica" di complesso di beni, quanto nella sua dimensione "dinamica" di attivita' di impresa, rappresenti uno strumento fondamentale, e per molti versi insostituibile, "per la realizzazione degli scopi criminali, non solo della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, ma anche del relativo mandamento e, in definitiva, dell'intera associazione". La societa' Calcestruzzi Mazara Spa, con sede in via Circonvallazione Statale 115, nella frazione Cartubuleo, a Mazara del Vallo, e' stata costituita il 13 dicembre 1979 e quasi venti anni dopo, il 19 febbraio 1996, e' stata iscritta nel registro delle imprese. Il capitale sociale, pari a 258.250 euro, totalmente versato, e' suddiviso in 5 mila azioni ordinarie: duemila azioni ciascuno, sono intestate ai fratelli mazaresi Mariano e Giovan Battista Agate, di 70 e 67 anni, entrambi condannati con sentenza definitiva per associazione mafiosa, e Mariano Agate in particolare, nonostante stia attualmente scontando l'ergastolo, e' tuttora considerato a capo del mandamento mafioso di Mazara del Vallo. Il titolare delle restanti mille azioni, con un valore nominale di 51.650 euro, e' l'imprenditore Antonino Cuttone, mazarese di 73 anni, che ha gestito la societa' fino al suo arresto, lo scorso 16 febbraio.

"Il sequestro della 'Calcestruzzi Mazara Spa' rappresenta un altro importantissimo colpo nell'aggressione ai patrimoni dei boss". Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Giuseppe Lumia, commentando la notizia dell'operazione della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Trapani, che ha portato al sequestro della "Calcestruzzi Mazara Spa". L'impresa, il cui valore complessivo è stato stimato in 5 milioni di euro, è controllata dalla famiglia Agate, al vertice indiscusso di Cosa nostra mazarese e potente alleata del capomafia latitante Matteo Messina Denaro.
"Il sequestro di oggi - aggiunge Lumia - ci conferma la rilevanza del potere economico-finanziario della mafia e di Matteo Messina Denaro. La gestione delle imprese consente all'organizzazione di realizzare i suoi sporchi affari e di controllare e contaminare l'economia legale, con conseguenze devastanti per lo sviluppo del territorio. Su questo fronte non bisogna abbassare la guardia".
"In questo momento - conclude il senatore del PD - di particolare vulnerabilità dell'organizzazione mafiosa, è necessario intensificare tutti gli sforzi per catturare Matteo Messina Denaro".