Secondo i magistrati l'ex sindaco di Marsala, Eugenio Galfano ha millantato, nel novembre 2005, alcune presunte rivelazioni da parte degli inquirenti che stavano indagando sulle penetrazioni della mafia all'interno del Comune di Marsala. Si trattava dell'inchiesta Peronospera, esattamente della terza fase. Tutto cominciò con l'arresto del capo dell'ufficio tecnico Rosario Esposto, insieme ad altri presunti mafiosi e imprenditori collusi. Galfano dapprima chiamò Russo e magistrati per congratularsi dell'iniziativa, mentre successivamente -
secondo le intercettazioni degli investigatori - fornì un quadro distorto dei colloqui avuti con i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia per fare pressione sui consiglieri comunali ed invitarli a dimettersi.
I magistrati che hanno citato per danni Galfano sono quattro: Massimo Russo, Calogero Roberto Piscitello, Calogero Gaetano Paci e Alfredo Morvillo. La citazion è del 13 maggio 2009, ma la notizia è venuta fuori solo ieri.
I quattro magistrati, tutti all’epoca magistrati della DDA di Palermo, nel marzo 2007 sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta per il reato di rilevazioni del segreto d’ufficio, reato che sarebbe stato consumato nel corso di un colloquio avuto dai quattro presso gli uffici della Procura di Marsala con il notaio Eugenio Galfano, allora sindaco della città .
Il PM di Caltanissetta, dopo lunghe e complesse indagini, ha presentato a gennaio 2008, richiesta di archiviazione, accolta dal Giudice delle Indagine Preliminari il 25 Marzo.
A questo punto, accertato dalla magistratura che i quattro giudici non avevano commesso alcun reato e più precisamente non avevano rilevato alcuna notizia circa i procedimenti di cui erano titolari, ecco che arriva la citazione per danni contro l’ex Sindaco per “aver diffuso notizie calunniose, diffamatorie, non rispondenti al vero e gravemente lesive della loro immagine professionale, istituzionale e personale con inevitabile conseguenze morali ed esistenziali“.
Secondo i magistrati citanti, la strategia di Galfano inizia con il contatto con il dott. Russo per fissare un incontro, apparentemente di carattere istituzionale per complimentarsi del successo investigativo ottenuto e fornire la collaborazione possibile, era finalizzato, in realtà - si continua nella citazione - a farlo apparire come portatore di segreti giudiziari nell’ambito della comunità marsalese.
All’incontro Russo si presenta, provvidenzialmente secondo quanto si afferma nella citazione, accompagnato da Morvillo, Paci e Piscitello.
Secondo la citazione, Galfano, non appena ricevuta la notizia dell’ordinanza di custodia cautelare e prima di incontrare i magistrati di Palermo, sfrutta la situazione creatasi per ribaltare gli equilibri politici in seno al Consiglio Comunale marsalese provocando le dimissioni in massa dei consiglieri ma rimanendo in carica come Sindaco.
Secondo le contestazioni della parte citante, l’idea del Sindaco era quella di provocare artificialmente - attraverso la millanteria delle informazioni ricevute dai magistrati titolari dell’inchiesta e falsità messe in circolo su nuovi ed imminenti avvisi di garanzia diretti a politici del centro destra marsalese - quei nuovi sviluppi in grado di piegare la volontà dei consiglieri e spingerli alle dimissioni in blocco.
Ed in effetti, nell’arco di alcuni giorni, e dopo l’arresto del funzionario comunale Esposto, 16 Consiglieri si sono dimessi provocando quindi la decadenza di tutto il Consiglio ed il suo successivo commissariamento, anche se i magistrati non hanno mai inviato alcun avviso di garanzia a nessun consigliere comunale.
Eugenio Galfano ora dovrà comparire il 18 dicembre 2009 innanzi al Tribunale Civile di Caltanissetta .
I quattro magistrati sono rappresentati dall’avv. Liborio Paolo Pastorello.