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24/07/2009 04:34:17

Salvatore Borsellino: "Mio fratello Paolo, un servitore dello Stato ucciso dallo Stato"

 

Secondo me è stato fatto un notevole passo avanti. Ci sono parecchi magistrati che hanno continuato a lavorare e sui quali spero molto. Soprattutto sono ottimista da quando c’è stato il cambio di dirigenza nella Procura di Caltanissetta, che è passata da Tinebra a Sergio Lari che stimo moltissimo e ritengo che sia un magistrato estremamente valido. La procura di Caltanissetta ha cominciato a lavorare con la procura di Palermo, come se si fosse ricostituito un pool che indaga sulla strage di Via D’Amelio e i misteri che l’hanno sempre circondata, io ho cominciato ad avere molta fiducia che le cose venissero alla luce e le notizie di questi giorni me lo confermano. Finalmente si comincia a parlare di commistioni tra servizi e criminalità organizzata e quindi io ritengo che qualcosa potrà venire fuori. Il fatto che questo sia avvenuto proprio quando io a Palermo avevo organizzato, piuttosto che le solite commemorazioni, delle manifestazioni proprio per richiedere giustizia e verità è un segnale particolarmente positivo che mi fa veramente piacere.

 

Lei ha voluto organizzare alcune manifestazioni per il 19 Luglio scorso.

 

Le manifestazioni che abbiamo organizzato  sono state  volte ad impedire, o perlomeno, a contestare i politici che ogni anno vengono a celebrare i riti di morte in Via D’Amelio, quasi per assicurarsi che Paolo Borsellino sia veramente morto e non possa dare più fastidio. Il simbolo di questa manifestazione è stata un’agenda rossa perché abbiamo voluto  ribadire il fatto che proprio in questo caso, proprio di fronte a prove fotografiche che esistono, e riprese di telecamere che raffigurano una persona allontanarsi con la borsa di Paolo contenente l’agenda rossa, questa è misteriosamente scomparsa.

 

L’agenda rossa di Paolo Borsellino è il diario personale con  con tutti i suoi appuntamenti dove c’è la verità, secondo molti, del suo omicidio e della strage di Via D’Amelio, e questa agenda è sparita proprio dopo la strage.

 

Infatti nonostante queste prove fotografiche esistenti la verità non è stata mai chiarita, anzi la persona è stata assolta ed è stata messa una pietra tombale sulla giustizia. È per questo che noi quest’anno abbiamo adoperato l’agenda rossa proprio per protestare contro questa mancata giustizia, contro questa mancata verità.

 
Totò Riina ha detto al suo legale, parlando della strage di Via D'Amelio: "Borsellino lo hanno ammazzato loro". Chi sono questi "loro"?

Quello che Riina manda dal cercere sono messaggi in codice a chi e' fuori dalla galera e che sono ancora piu' responsabili di lui, i mandanti occulti della strage in cui mori' mio fratello.

Una domanda al fratello più che all’uomo impegnato nella società civile siciliana: che ricordo ha lei di Paolo Borsellino?

 

Il ricordo di mio fratello è il ricordo di un servitore dello Stato ucciso anche dallo Stato. Io, in questo momento, mio fratello lo devo pensare come un magistrato, come un giudice. I ricordi che ho di mio fratello come persone sono delle cose private e piangerò mio fratello solo nel momento in cui sarà fatta giustizia e salterà fuori la verità. Solo in quel punto potrò piangere mio fratello e potrò seppellire mio fratello. È una cosa che ancora non mi hanno permesso di fare.