Secondo me è stato fatto un notevole passo avanti. Ci sono parecchi magistrati che hanno continuato a lavorare e sui quali spero molto. Soprattutto sono ottimista da quando c’è stato il cambio di dirigenza nella Procura di Caltanissetta, che è passata da Tinebra a Sergio Lari che stimo moltissimo e ritengo che sia un magistrato estremamente valido. La procura di Caltanissetta ha cominciato a lavorare con la procura di Palermo, come se si fosse ricostituito un pool che indaga sulla strage di Via D’Amelio e i misteri che l’hanno sempre circondata, io ho cominciato ad avere molta fiducia che le cose venissero alla luce e le notizie di questi giorni me lo confermano. Finalmente si comincia a parlare di commistioni tra servizi e criminalità organizzata e quindi io ritengo che qualcosa potrà venire fuori. Il fatto che questo sia avvenuto proprio quando io a Palermo avevo organizzato, piuttosto che le solite commemorazioni, delle manifestazioni proprio per richiedere giustizia e verità è un segnale particolarmente positivo che mi fa veramente piacere.
Lei ha voluto organizzare alcune manifestazioni per il 19 Luglio scorso.
Le manifestazioni che abbiamo organizzato sono state volte ad impedire, o perlomeno, a contestare i politici che ogni anno vengono a celebrare i riti di morte in Via D’Amelio, quasi per assicurarsi che Paolo Borsellino sia veramente morto e non possa dare più fastidio. Il simbolo di questa manifestazione è stata un’agenda rossa perché abbiamo voluto ribadire il fatto che proprio in questo caso, proprio di fronte a prove fotografiche che esistono, e riprese di telecamere che raffigurano una persona allontanarsi con la borsa di Paolo contenente l’agenda rossa, questa è misteriosamente scomparsa.
L’agenda rossa di Paolo Borsellino è il diario personale con con tutti i suoi appuntamenti dove c’è la verità , secondo molti, del suo omicidio e della strage di Via D’Amelio, e questa agenda è sparita proprio dopo la strage.
Infatti nonostante queste prove fotografiche esistenti la verità non è stata mai chiarita, anzi la persona è stata assolta ed è stata messa una pietra tombale sulla giustizia. È per questo che noi quest’anno abbiamo adoperato l’agenda rossa proprio per protestare contro questa mancata giustizia, contro questa mancata verità .
Totò Riina ha detto al suo legale, parlando della strage di Via D'Amelio: "Borsellino lo hanno ammazzato loro". Chi sono questi "loro"?
Quello che Riina manda dal cercere sono messaggi in codice a chi e' fuori dalla galera e che sono ancora piu' responsabili di lui, i mandanti occulti della strage in cui mori' mio fratello.
Una domanda al fratello più che all’uomo impegnato nella società civile siciliana: che ricordo ha lei di Paolo Borsellino?
Il ricordo di mio fratello è il ricordo di un servitore dello Stato ucciso anche dallo Stato. Io, in questo momento, mio fratello lo devo pensare come un magistrato, come un giudice. I ricordi che ho di mio fratello come persone sono delle cose private e piangerò mio fratello solo nel momento in cui sarà fatta giustizia e salterà fuori la verità . Solo in quel punto potrò piangere mio fratello e potrò seppellire mio fratello. È una cosa che ancora non mi hanno permesso di fare.