Lo ha affermato l'assessore regionale all'Industria della Sicilia, Marco Venturi, commentan
do le dichiarazioni del procuratore aggiunto di Palermo, Roberto Scarpinato, in seguito ai dettagli del sequestro di beni per 200 milioni di euro a Francesco Pecora, che con la sua impresa edilizia riciclava il denaro sporco del boss Nino Rotolo.
''Concordo anche con quanto dichiarato da Ivan Lo Bello e da tutta Confindustria. L'impresa che sceglie di lavorare con la mafia - ha proseguito Venturi - si rende complice di questa e come tale deve andare fuori da Confindustria. La Regione fara' la sua parte al fianco della magistratura e delle associazioni degli industriali. Proprio ieri ad Agrigento e' nato un Laboratorio per lo sviluppo della legalita' che serve proprio a far dialogare direttamente, senza intermediari, le imprese e la pubblica amministrazione.
Questo governo - ha concluso l'assessore - intende perseguire un percorso di legalita' ad ogni costo e vuole evitare che ci possano essere secche o zone grigie in cui, come tutti sappiamo, la mafia e' abilissima ad introdursi. Mi faro' promotore di una iniziativa per realizzare un Laboratorio per la legalita' che abbia una valenza regionale, oggi piu' che mai utile in vista dei bandi per l'utilizzo dei fondi comunitari''.