istituzionali". Cosi' il magistrato Luca Tescaroli, sostituto procuratore a Roma, gia' pm nel processo per la strage di Capaci, ai microfoni di Econews, si pronuncia sulla possibilita' che vi si stata in quegli anni una trattativa tra Stato e mafia.
Sulla strage di via D'Amelio, prosegue Tescaroli, "abbiamo compiuto passi importanti nella ricerca della verita', riscontrando la presenza di Cosa Nostra in quelle stragi, ma restano aperti alcuni interrogativi sia con riferimento alle modalita' operative, sia per l'individuazione dei committenti oscuri dello stragismo". "Gli esiti dei dibattimenti hanno indicato -aggiunge Tescaroli- una via da percorrere in questa difficile ricerca della verita' che si nasconde tra le crepe del potere politico, finanziario, istituzionale".
"Tra i quesiti aperti c'e' da capire -indica Tescaroli- perche' vi fu l'accelerazione nell'esecuzione della strage di via d'Amelio e se questa accelerazione era collegata alla trattativa che la mafia conduceva rappresentanti delle istituzioni. E' riduttivo anche dal punto di vista investigativo occuparsi esclusivamente della strage di via D'Amelio. Quella strage bisogna inserirla nella strategia stragista basata su azioni eversive e terroristiche che contribuirono a disarcionare le classi dirigenti".