una documentazione che comprende corrispondenza, documenti bancari ed i movimenti di alcuni anni, relativi a tutti i suoi conti e depositi presso istituti di credito. A renderlo noto e' lo stesso parlamentare, coinvolto nell'inchiesta che riguarda presunte tangenti pagate ai politici dal professor Gianni Lapis, con denaro che farebbe parte del 'tesoro' di don Vito Ciancimino, l'ex sindaco di Palermo, condannato per mafia e morto qualche anno fa.
L'ipotesi di reato per Vizzini, ed altri tre parlamentari nazionali dell'Udc coinvolti nell'indagine, e' di concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa nostra. Nel depositare questa mattina la documentazione in procura, dice Vizzini, "mi sono spontaneamente spogliato delle prerogative parlamentari nel desiderio di portare tutto il mio contributo al lavoro dei magistrati nello svolgimento dell'indagine, al fine di accertare la verita'".