e rappresentanti dell'Associazione dei Comuni e delle categorie produttive, un protocollo di legalita' e di intesa che verra' sottoscritto dai sindaci, dai presidenti delle Province Regionali e dagli imprenditori siciliani per rendere ancor piu' difficile ai boss di Cosa nostra di tentare di infiltrarsi negli appalti pubblici e di controllare i flussi finanziari destinati alla realizzazine di opere pubbliche. Il documento contiene prescrizioni rigorosissime sia in tema di appalti e di concessione di servizi in regime di affidamento, oltre che un obbligo per gli imprenditori di denunziare ogni forma di minacce o di intimidazioni, pena la re
voca dell'appalto e la cancellazione dagli albi e per i Comuni sanzioni in caso di mancato controllo. "Tra pochi mesi - ha dichiarato Salvino Caputo - tra Fondi Fas, Piani strategici, Gal e Programmi operativi, verranno inserite nel circuito economico dell'Isola oltre 10 miliardi di euro, che verranno gestiti dagli enti pubblici e da imprenditori privati, per opere pubbliche e per infrastrutture. E' chiaro che - ha aggiunto Caputo - questo enorme flusso di denaro, ha gia' suscitato gli interessi della organizzazione mafiosa, pericolo tra l'altro piu' volte denunziato dal procuratore Antimafia, Pietro Grasso". Nei prossimi giorni il Protocollo verra' inviato all'Associazione nazionale dei Comuni Italiani e a Confindustria per le relative adesioni.