quanto previsto dal "decreto sicurezza" dello scorso luglio. "Siamo di fronte ad una decisione grave - dice Cipriani - che rischia di svuotare l'impegno contro la mafia messo in piedi dalle amministrazioni locali". Cipriani spiega che: "Siamo di fronte ad una situazione paradossale: i tribunali concedono un risarcimento per il danno subito dalla pressione mafiosa, e il governo lo cancella. Per non parlare della recente legge della Regione siciliana, che prevedeva la costituzione parte civile della stessa Regione nei processi di mafia che riguardano il territorio siciliano".
"Per citare un caso concreto - dice Cirpiani - il comune di Bagheria è fra gli enti che si sono costituiti nel processo 'talpe', contro i favoreggiatori di Bernardo Provenzano. Il danno all'immagine e all'economia della città di Bagheria è stato determinato dalla terza sezione penale del tribunale di Palermo in oltre tre milioni di euro". Secondo il presidente dell'associazione Antiracket e antiusura di Bagheria, la somma non potrà essere intascata dall'ente perché il governo ha deciso di non erogarla. "Questi soldi - dice Cipriani - sarebbero dovuti servire ad un vasto programma di contrasto alla povertà e di sostegno alle piccole attività economiche messo in piedi dall'amministrazione comunale, dall'associazione Antiusura e da Banca Etica. Adesso, invece, questi fondi vengono azzerati. Ma da adesso in poi si profila grave rischio: il crescente disimpegno da parte delle amministrazioni e delle associazioni impegnate ogni giorno nella lotta alla criminalità e alla mafia. Ci auguriamo che da parte della politica e delle istituzioni ci sia un ripensamento profondo rispetto ad una norma ingiusta e dai dubbi profili di costituzionalità ".
GARRAFFA. "Con l'ultimo decreto sicurezza, un'altra ingiustizia viene perpetrata nei confronti dei comuni, delle associazioni che si presentano parte civile nei processi per mafia". Lo afferma il senatore del Pd Costantino Garraffa, vicepresidente della commissione Industria e componente della Commissione Antimafia, che così continua, "Un segno tangibile si riscontra contro il comune di Bagheria che, con grande impegno, si è presentato nei processi di mafia come parte civile contro il boss Provenzano. Non erogare tre milioni di euro che sono stati assegnati dal Tribunale a quel comune impedisce, in quella realtà , di avviare processi di legalità e di democrazia, coinvolgendo le giovani generazioni. Chiederò al Presidente della Commissione Antimafia di mettere all'ordine del giorno d
ella prossima seduta questo argomento che rischia, se non affrontato, di lasciare soli i comuni e anche gli imprenditori che, con il sostegno delle associazioni, hanno denunciato racket ed estorsioni".
LUMIA. “Ancora una volta il governo danneggia l’antimafia”. Lo dichiara il senatore del PD Giuseppe Lumia, commentando il provvedimento del governo, che non riconosce il risarcimento ai comuni che si costituiscono parte civile nei processi contro la mafia.
“Città come Bagheria – aggiunge Lumia – Marsala e tante altre in Italia saranno punite. È incredibile. Le risorse ci sono. Si pensi alle enormi risorse recuperate con sequestri e confische”.
“Così – continua il senatore del PD – oltre a penalizzare le vittime di mafia, con ritardi mostruosi nel riconoscere loro il danno subito, si spinge i Comuni a non schierarsi contro la mafia. Noi la pensiamo diversamente e faremo valere le ragioni della legge. I Comuni che fanno una scelta di campo contro la criminalità organizzata non possono essere privati di risorse fondamentali per risanare i quartieri e fare quell’antimafia sociale che coniuga legalità e sviluppo, tanto importante quanto quella repressiva”.
“Chiederemo – conclude Lumia - al ministro Alfano di correggere il provvedimento e comunque alla prima occasione proporrò un emendamento per impedire che si commetta un errore che indebolisce la lotta alle mafie”.