L’iniziativa è stata proposta dal Consiglio Comunale. Prima della scopertura della targa (che sarà sostituita, a seguito di apposito decreto del sindaco, poiché in quella apposta, per errore, non è stato specificata la dicitura “vittima della mafia”, ma genericamente “vittima della criminalità organizzata”), si è tenuto a Palazzo Senatorio Cavarretta, sede del Consiglio Comunale, un momento di riflessione e di ricordo del giudice assassinato 21 anni fa. Un momento nel corso del quale in molti hanno ricordato la figura di Alberto Giacomelli, a partire dal figlio Giuseppe. All’incontro sono intervenuti, oltre alla Presidente del Consiglio Comunale Katia Bucaria ed al Sindaco Girolamo Fazio, il difensore civico di Trapani Pino Alcamo, ex magistrato, il Presidente del Tribunale di Marsala Mario D’Angelo (che fino a poco tempo fa era presidente del Tribunale di Trapani), il giudice Alessandra Camassa, il dirigente della squadra mobile di Trapani Giuseppe Linares, il senatore Antonio D’Alì. Il giudice Bernardo Petralia, consigliere del CSM, ha fatto pervenire un suo messaggio per ricordare il magistrato assassinato.
“Un’iniziativa importante in ricordo di un magistrato che ha pagato con la vita il suo grande impegno contro la criminalità ”. Così l’On. Livio Marrocco, vicepresidente della commissione antimafia all’Ars, ha commentato la cerimonia di intitolazione della piazza adiacente al Tri-bunale di Trapani, al magistrato Alberto Giacomelli ucciso dalla mafia 21 anni addietro.
“Rivolgo un plauso al consiglio comunale di Trapani per questa iniziativa – afferma -, un ricordo importante anche di tutti quei trapanesi che hanno dato la vita per combattere la criminalità organizzata”.
A margine della cerimonia l’On. Livio Marrocco sottolinea anche che “oggi più che mai è all’ordine del giorno la necessità di recuperare la memoria storia dei fatti criminali che hanno riguardato la nostra terra. Ed in questa prospettiva va letta anche la volontà della Procura della Repubblica di Palermo di riaprire i fascicoli relativi alle stragi del ’92. Questa, come dichiarato dall’On. Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati, è una iniziativa che ha un senso importante se orientata al recupero della verità ”. In questo contesto si inseriscono anche gli incontri che l’On. Marrocco avrà con l’On. Fabio Granata, vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
"Nonostante siano trascorsi ormai 21 anni da quando, il 14 settembre del 1988, il giudice Alberto Giacomelli cadde sotto i colpi della criminalità mafiosa, la sua uccisione rimane una ferita ancora aperta nell’animo di tutti i trapanesi, sia per tutti i polveroni artatamente sollevati per rendere più difficile l’accertamento della verità che per la mancata individuazione degli esecutori materiale dell’efferato omicidio.
Lo ha dichiarato stamani il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, intervenuto alla cerimonia di intitolazione ad Alberto Giacomelli della piazzetta adiacente il Tribunale di Trapani.
Esprimo tutto il compiacimento, mio personale e dell’intero Consiglio Provinciale, - ha aggiunto il Presidente Poma – per la decisione del Consiglio Comunale del Capoluogo di intitolare questa piazzetta ad uno dei migliori figli della città di Trapani che, pur essendo già in pensione all’epoca del tragico accadimento, ha pagato con la vita la sua dedizione al dovere di magistrato integerrimo e, in particolare, per quello che è dato sapere, per avere disposto la confisca di alcuni beni immobili, siti a Mazara del Vallo, proprietà di familiari del boss di Corleone, Totò Riina.
Avrà luogo oggi, lunedì 14 settembre, la cerimonia ufficiale con cui sarà dedicata una piazza al magistrato Alberto Giacomelli, vittima di un agguato di mafia. Sarà la piazzetta adiacente al palazzo di giustizia di Trapani a portare il nome del giudice. Lo ha deciso il Consiglio Comunale di Trapani, con un decreto del sindaco, Girolamo Fazio. Proprio il 14 settembre, poi, ricorre, il ventunesimo anniversario dell'agguato. Era il 1988, infatti, quando fu ucciso il giudice Alberto Giacomelli, in pensione da un anno e mezzo dopo aver presieduto il Tribunale di Trapani. Come mandante dell'omicidio è stato condannato all'ergastolo il boss corleonese Toto
' Riina, con sentenza divenuta definitiva il 12 marzo del 2003. Giacomelli, è emerso dall'inchiesta, venne condannato a morte perchè aveva disposto la confisca di alcuni terreni e di una villa di Gaetano Riina, fratello del capomafia, e della moglie a Mazara del Vallo. Gli esecutori materiali dell'omicidio non sono stati individuati.