Nel panorama degli atti che un Consigliere Provinciale mette
in atto durante il suo mandato, particolare importanza rivestono
quelli ispettivi tesi a conoscere il funzionamento delle strutture che
dipendono, per capitale o per finanziamenti o per legge, dalla
Provincia stessa. L’ordine del giorno proposto dalla intera
Commissione Pubblica istruzione e da me illustrato in aula per
consuetudine, altro non è che una proposta che segue il lavoro
effettuato in questi mesi dalla stessa commissione e non sempre
supportato, per i più svariati motivi, dai rappresentanti del
consorzio stesso. Poiché il reale stato delle istituzioni, in questo
caso il Consorzio Universitario, è più evidente nella percezione della
cittadinanza e nei risultati concreti ottenuti che non nelle
statistiche, poiché l’Ente Provincia sopporta, meritoriamente a mio
avviso, degli oneri importanti atti a favorire lo sviluppo di tale
realtà , non mi sembra peregrina l’idea che le funzioni di
rappresentanza di tale Ente possano essere più strettamente collegate
alla Provincia. Nessun attacco a persone e personalità ma, al
contrario, ricerca di soluzioni per garantire maggiore sviluppo ed
attenzione all’interno di un quadro di relazioni improntate alla
massima trasparenza ed alla condivisione di intenti ed obbiettivi.
L’idea che enti come la Provincia i cui organi sono liberamente e
democraticamente eletti per svolgere il ruolo di proposizione e
controllo, debbano essere utilizzati come bancomat ed ignorati
costantemente da chi ricopre cariche su indicazione e nomina mi vede
assolutamente contraria. Spero pertanto che la vicenda possa essere
trattata, in Consiglio Provinciale, con la massima serenitÃ
nell’interesse della nostra collettività che vede troppi ragazzi
studiare fuori sede.