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11/02/2010 09:39:40

Ciancimino: "Sgarbi ha parlato con mio padre? Ma quando mai..." Pronta la replica di Sgarbi

Massimo Ciancimino replica così a Vittorio Sgarbi che ha detto di avere conversato a lungo con Vito Ciaancimino a Cortina d’Ampezzo, dove era andato per presentare un libro. Il sindaco di Salemi ha raccontato che l’incontro avvenne all’Hotel Savoy a mezzanotte e andò avanti fino alle cinque del mattino. L’ex sindaco di Palermo, secondo Sgarbi, gli raccontò tutta la sua vita senza mai nominare Berlusconi, Dell’Utri e Forza Italia. “Come faceva mio padre all’epoca detenuto – conclude Ciancimino jr – a trovarsi a Cortina? Sgarbi avrĂ  avuto il piacere di chiacchierare con il portiere e forse lo ha scambiato per mio padre. Non può esserci altra spiegazione alle sue affermazioni”. Massimo Ciancimino domani sarĂ  interrogato dai magistrati di Caltanissetta.

Vittorio Sgarbi replica a Massimo Ciancimino che ha negato l’incontro tra il critico d’arte e il padre all’Hotel Savoy a Cortina d’Ampezzo.
 
«Contrariamente a Massimo Ciancimino non sono abituato e non ho interesse a mentire.
D’altra parte non è difficile verificare la presenza di suo padre all’Hotel Savoy attraverso il registro delle presenze. Si potrĂ  quindi senza difficoltĂ  verificare in quali giorni Vito Ciancimino ed io eravamo all’Hotel Savoy, così come il riscontro presso la questura, anche a distanza di tanti anni, consentirĂ .
 
E’ testimone diretta, tra l’altro, l’attrice Annie Papa che mi ha confermato di avere assistito alla richiesta di incontro di Vito Ciancimino, a margine della presentazione di un mio libro, per parlarmi delle sue vicende.
Io delle cose che dico ho testimoni diretti,  contrariamente al ventriloquo Ciancimino.
 
Posso convenire, e mi pare logico, che l’incontro sia avvenuto prima del 1993, e anche per questo il riscontro del registro delle presenze alla Questura può consentire un riscontro preciso.
 
Per quello che riguarda la mia consuetudine con la cittĂ  di Cortina e con l’Hotel Savoy, l’incontro può essere stato in una delle due stagioni di presentazione dei libri, nel dicembre del 1991 o gennaio del 1992, o diversamente  nella tarda estate del 1992, tra agosto e settembre, quando Vito Ciancimino era a piede libero.
 
E se, dal dicembre del 1992 fino al 2002, come ricorda Massimo Ciancimino, il padre fu in carcere, mi pare difficile che possa avere avuto parte consapevole e rilevante in quegli accordi tra stato e mafia da cui, secondo le rivelazioni del figlio, sarebbe nata Forza Italia. Difficile pensare che lo Stato, rappresentato da non so chi, trattasse con un uomo della mafia sconfitto e condannato.
 
D’altra parte, come tutti sanno, Forza Italia nacque nel 1993, ma un qualche interesse per Berlusconi, di cui non mi fece parola, Vito Ciancimino poteva averlo - secondo la fantasiosa ricostruzione dell’origine di Forza Italia divulgata da Travaglio e dai suoi - proprio nel 1992»