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24/02/2010 10:00:00

La Mafia nelle grandi opere anche al nord

E' l'auspicio del Cnel, Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, che questa mattina ha reso noto lo studio sull'infiltrazione mafiosa in alcune regioni del Nord Italia. Fino al 30 giugno del 2009, secondo lo studio compiuto dal Cnel, nel nord Italia sono stati confiscati 791 beni immobili per un valore di oltre 142 mln di euro.liberacalabria.jpg

Un dato questo che secondo il Cnel dimostra quanto la criminalita' organizzata
abbia ormai solide radici anche nelle regioni settentrionali d'Italia. Per il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro tra i provvedimenti urgenti da adottare c'e' anche il rafforzamento delle strutture di indagine della Polizia e della Dia, attuare una griglia stretta per l'assegnazione degli appalti, monitorare la rete dei subappalti attraverso elenchi preventivi di aziende che operano nell'edilizia, ripristinare la tracciabilita' dei pagamenti dei progetti con il pagamento elettronico.

E' inoltre necessario, secondo l'osservatorio socio-economico sulla criminalita' del Cnel, che fino al dibattimento venga assicurato l'anonimato a chi denuncia una
richiesta di pizzo ed occorre estendere a livello nazionale l'espulsione da Confindustria per quegli imprenditori che non denunciano. "Emerge un quadro - ha detto Antonio Marzano, presidente del Cnel - con una economia impoverita e non certo arricchita da questo tipo di imprese con infiltrazione mafiosa.
Le vittime sono le imprese che invece si ispirano alla correttezza. Sono la maggioranza ma sono danneggiate, e in alcuni casi costrette a scomparire. Queste imprese meritano rispetto e tutela".