Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/02/2010 08:16:03

La Chiesa contro la mafia. Parla il Vescovo Mogavero

Lo ha detto monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Trapani), durante il quarto incontro del ciclo di conferenze del Progetto educativo antimafia 2009/2010, promosso dal Centro Pio La Torre.

Il tema dell'incontro era 'Gerarchie ecclesiali e il fenomeno mafioso: dal silenzio alla parola antimafia'. Riferendosi al documento della Cei sul Mezzogiorno, diffuso ieri, e che denunciava come il legame tra mafia e politica ostacoli lo sviluppo nel Sud, Mogavero ha poi sottolineato che, "con questo documento l'Episcopato italiano nella sua interezza ha preso consapevolezza del ruolo della chiesa nel Mezzogiorno".

"Solidali nella denuncia dei mali del Sud d'Italia, i vescovi proiettano una luce di speranza, perchè attraverso un'azione concreta si possa dare un nuovo slancio alla nostra gente - continua il presule di Mazara del Vallo -. Vincendo certe pesantezze ataviche che gravano sul nostro sviluppo. Il ruolo che la chiesa si ritaglia è eminentemente educativo. Educando le giovani generazioni alla legalità, alla giustizia, alla solidarietà, senza ricorrere a scorciatoie di raccomandazioni di potenti e collusioni con i poteri occulti. Ma ritagliandosi il proprio spazio con il proprio lavoro e la propria intelligenza".

Il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, ha poi spiegato che, "rispetto al passato la chiesa sta lentamente ma decisamente mutando atteggiamento contro la criminalità. Se prima il silenzio poteva apparire indifferenza o complicità, il documento di oggi conferma l'irreversibile condanna della criminalità organizzata".