E' giunto alle battute finali il processo d'appello a David Costa. Oggi, con inizio dell'udienza alle ore 11, è prevista dapprima l'arringa finale dei difensori Sbacchi e Milo, poi l'intervento ell'avvocato di parte civile, Gandolfo. Poi i giudici si ritireranno in camera di consiglio. Secondo il Procuratore Generale, David Costa ha favorito la mafia e deve essere condannato a cinque anni di reclusione. David Costa fu arrestato dagli agenti della squadra mobile di Trapani nell'autunno di cinque anni fa nell'ambito di un'indagine scaturita dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Gli inquirenti contestano all'ex assessore di avere garantito dei posti di lavoro ad esponenti della famiglia mafiosa di Marsala in cambio di voti. I fatti risalgono a nove anni fa. In occasione della campagna elettorale per le regionali David Costa si sarebbe messo in contatto con il boss Natale Bonafede, impegnandosi a favorire gli interessi dell'organizzazione mafiosa in cambio di voti. L'esponente politico marsalese ottenne oltre settemila preferenze. David Costa ha sempre respinto le accuse che gli vengono contestate. "Non ho mai avuto rapporti con la mafia", ha dichiarato in diverse occasioni alla stampa. Il 19 dicembre del 2006, al termine del processo di primo grado, il giudice per le udienze preliminari di Palermo Antonella Pappalardo lo aveva assolto. I pubblici ministeri hanno deciso però di ricorrere in appello. L'avvocato Giuseppe Gandolfo, legale dell'Associazione antiracket, commentando ieri la sentenza di primo grado, si è dichiarato sorpreso della decisione assunta dal giudice. Anche il Comune di Marsala si è costituito parte civile.