"Il documento - spiega il presule a 'Radio vaticana' - si pone in linea perfetta con tutto il cammino magisteriale di questi vent'anni. La cosa che, forse, oggi nel documento appare è che la mafia non è più un problema solo del Sud. E forse questa è la chiave di lettura e alla parola intitolazione per un Paese solidale, può essere aggiunto 'reciprocamente solidale': la parola reciprocità che appare nettissima nel capitolo terzo. In questa dimensione, quindi, anche la questione della mafia è un problema dell'Italia. Se il mondo culturale, spirituale e politico non coglie che la mafia è un problema di tutti e lo relega alle regioni del Sud - prosegue Bregantini - la mafia sarà ancora una volta vincente, perché non è più relegata o chiusa dentro schemi localistici. Ormai è purtroppo e tristemente globalizzata. Con tale ottica va, quindi, letta e se l'Italia intera aiuta il Sud a vincere la mafia, la vincerà anche al Nord; altrimenti il Nord se lo ritroverà tristemente accresciuto sotto casa. Questa - conclude il vescovo - è la lettura nuova rispetto a vent'anni fa".