Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/03/2010 05:12:18

"Ecco come il bioetanolo aiuta l'ambiente e risolleva la nostra agricoltrura"

Senza nulla togliere alla normale produzione di vino, le eccedenze e i prodotti derivati – come le vinacce – possono essere usati per produrre bioetanolo, il biocarburante per eccellenza, con il duplice beneficio di ridurre le emissioni di polveri sottili, migliorando l'aria che respiriamo, e creare nuove forme di reddito per cantine e viticoltori, che altrimenti potrebbe essere destinati ad abbandonare i propri vigneti.
Nulla di nuovo sotto il sole: il bioetanolo è già usato come additivo nei carburanti in molti Pesi del Nord Europa. Ma qui è ancora tutto allo stato embrionale.
Ne abbiamo parlato con Claudio Bianchi, imprenditore, e Mario Ragusa, ingegnere, entrambi della Distilleria Bianchi di Marsala, che ci spiegano come funziona.

Vino, eccedenze e mezzi di trasporto...qual è il nesso?

Negli ultimi anni, è crescita la sensibilità dei cittadini europei verso le tematiche ambientali. Il 62% di loro pensa che il cambiamento del clima sia dovuto all'inquinamento e che sia problema molto serio. E quindi sono molto più attenti anche nell'acquistare i prodotti. La Bianchi Distillati, ed esempio, sta portando avanti un prodotto a chilometro zero. Ma non è sufficiente. Nella nostra provincia, ci sono quantità enormi di materia prima, vino e sottoprodotti come le vinacce che rimangono invenduti. Si beve meno ed è difficile immettersi nel mercato del prodotto finito. Si potrebbe utilizzare l'alcool da vino nel motore, come fanno anche in Veneto, dove si sta sperimentando questa soluzione sul trasporto pubblico urbano. A Stoccolma quasi tutti i mezzi vanno addirittura ad etanolo puro al 100%. Ed è etanolo che viene dalle nostre terre.

Cosa sta facendo il Veneto?

La Regione Veneto, che ha superato la Sicilia nella produzione di vino, ha finanziato, con 100mila euro, una sperimentazione volta ad utilizzare il 5% di etanolo negli autobus pubblici di Venezia e nei vaporetti per abbattere il particolato.

Qual è l'utilità del bioetanolo?

Il sistema dei trasporti, che predilige i combustibili liquidi, è quello che crea maggiore inquinamento e maggiore impatto ambientale. Nelle grandi città l'aria è irrespirabile. Il particolato, che fuoriesce dagli scarichi delle automobili, sta creando danni notevoli. Le ricerche europee confermano che basta una quota minima di bioetanolo nella benzina, e soprattutto nel diesel, per abbattere del 20% le emissioni del particolato, le polveri sottili così dannose per l'ambiente e la salute. Con il 5% di etanolo nel diesel e nel trasporto pubblico, si ottengono due risultati: si migliora la qualità dell'aria e, con un bioetanolo proveniente da accordo di filiera (cantina – distilleria – distributore di carburante), si facilita lo smaltimento delle eccedenze, evitando la crisi del sistema. Ogni anno in Europa ci sono 350mila decessi causate dalle emissioni di polveri sottili. La Comunità ha avviato anche una procedura d'infrazione che costerà cara alla Sicilia, 10milioni di euro di multa, per non avere ottemperato ai piani per la diminuzione delle polveri sottili.

Qual'è il ruolo il bioetanolo nella risoluzione della crisi del settore vitivinicolo?
L'Europa è il primo produttore di vino, il primo esportatore e il primo importatore. Ci sono 15/20 milioni di ettolitri in esubero. Si potrebbe pensare, con finanziamenti pubblici, ad una distillazione ecologica. Riconoscere quindi un reddito minino al produttore, sostenere le spese della cantina, sostenere le spese del distillatore ed ottenere il bioetanolo, il biocarburante per eccellenza.

Da dove viene il bioetanolo?
Da tutto ciò che produce zucchero, qualsiasi biomassa: amidi, cellulosa...


E la normale produzione di vino ne risentirebbe?
Per fare un buon vino, c'è necessariamente una parte di produzione che deve essere scartata. Fino a qualche hanno fa, il regolamento comunitario obbligava al conferimento in distilleria. Poi l'Unione Europea ha cambiato i suoi obiettivi. Non intende dare aiuti né al comparto distillatorio né alle cantine sociali. Dobbiamo portare avanti un progetto sano che rispetti l'ambiente, che porti in bottiglia il vino migliore. Quella parte che non viene usata per la bottiglia, venga usata per creare un alcool che vada a finire nella benzina o nel diesel.

Per il viticoltore, che vantaggio ci potrebbe essere?

Se continuiamo così, saremo costretti ad estirpare buona parte dei vigneti della provincia di Trapani. Questo comporterebbe oltretutto anche un danno ambientale. Un ettaro di vigneto assorbe ogni anno 10 tonnellate di anidride carbonica.
Questa potrebbe essere, per le cantine e i viticoltori, almeno una possibilità.
Noi, con la nostra azienda, già abbiamo intrapreso questa via: facciamo un prodotto che rispetta l'ambiente, una grappa che riduce al minimo l'impatto ambientale. La nostra materia prima viene conservata con un sistema unico nel sud Italia. Prendiamo le vinacce e le insacchiamo in tunnel attraverso il sistema brevettato Grappa System, mutuato dal nord Italia. La trattiamo con tecnologie avanzate. Non le lasciamo all'aperto, dove si potrebbero danneggiare gli aromi e i profumi. Abbiamo rapporti con le cantine del nostro territorio, siamo in una posizione strategica, fisicamente vicino alle cantine. Ma c'è, verso i sistemi eco-compatibili, uno scetticismo che va vinto, parlandone di più e meglio.

E il consumo di carburamte?
Il consumo del diesel, secondo uno studio europeo, subisce un leggero incremento,causato dal fatto che etanolo e diesel hanno poteri caloriferi diversi. Ma l'etanolo contiene ossigeno: migliora l'effetto della combustione e garantisce una resa maggiore.

Il ruolo della politica?
Ci troviamo di fronte ad una scelta che riguarda un comparto che è in grave crisi. Ed è in crisi per le troppe eccedenze. Bufardeci però si è espresso in maniera negativa.

E' possibile pensare ad una azione che parta dal territorio, dal Comune?
C'è in provincia qualche sindaco molto interessato. E c'è un progetto dell'on. Adamo che prevede per la crisi del settore vitivinicolo, tra le varie azioni, anche questa.