L’indagine è stata coordinata dal pm della dda di Palermo, Pierangelo Padova.
La pena più alta (8 anni e 4 mesi) è stata inflitta a Giovan Battista Agate, fratello dello storico boss Mariano, a Giuseppe Sucameli, architetto impiegato al Comune di Mazara del Vallo e ad Antonino Cuttone. Tutti e tre rispondevano di associazione mafiosa. Tre anni ha avuto l’ex consigliere comunale Vito Martino che rispondeva di corruzione; per corruzione aggravata dall’avere agevolato Cosa nostra è stato condannato a 2 anni l’imprenditore trentino Luigi Franzinelli. Infine dovrà scontare un anno e 10 mesi di reclusione il socio di Franzinelli Antonio Aquaro.
L’inchiesta nasce da una serie di intercettazioni di conversazioni del mafioso Matteo Tamburello, processato separatamente. “Un palo a Mazara non si alza se non lo voglio io” diceva, alla moglie, al telefono. Una frase apparentemente poco chiara che ha fatto insospettire gli investigatori e ha dato input a un’indagine sugli interessi di Cosa nostra nella realizzazione dei parchi eolici nel trapanese, che ha portato all’arresto di otto persone.
Presto, infatti, carabinieri e polizia hanno capito, appunto, che il “palo” altro non era che la “pala eolica” e che, dietro al business dell’energia alternativa, s’era costituita una sorta di joint venture tra imprenditoria, cosche e politici, tutti interessati ad arricchirsi col nuovo affare. Per realizzare i suoi scopi la mafia non avrebbe esitato a tessere alleanze con la politica, in particolare con esponenti delle pubbliche amministrazioni come Vito Martino, consigliere comunale di Forza Italia che, in cambio di denaro, avrebbe in tutti i modi favorito la Sud Wind, riconducibile all’imprenditore trentino Luigi Franzinelli, nell’assegnazione della convenzione per la realizzazione del parco eolico.
Ammonta ad un totale di 35.000 Euro, oltre al pagamento delle spese processuali, il risarcimento in favore del Comune di Mazara del Vallo che i condannati al processo con il rito abbreviato denominato “Agate Giovan Battista + 9”, scaturito dall’operazione Eolo, dovranno versare nelle casse comunali a seguito di sentenza del Giudice per le Udienze preliminari.
Il Comune di Mazara del Vallo, per decisione dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco on.le Nicola Cristaldi, si era costituito parte civile per il danno d’immagine subito.
“Plaudiamo al lavoro di magistratura e forze dell’ordine. La giustizia deve fare il suo corso ed ha accertato le responsabilità degli imputati. Il nostro Comune si è costituito parte civile in questo procedimento e farà lo stesso in ogni altro procedimento nel quale i valori di legalità e trasparenza dei quali siamo portatori rischino di essere calpestati da reati di singoli o associazioni”.
Lo ha dichiarato il Sindaco di Mazara del Vallo on.le Nicola Cristaldi.