Il carcere a vita è stato chiesto per Salvatore Fragapane di Santa Elisabetta, ex capo provincia di Cosa Nostra; per i fratelli produttori di olio d'oliva Diego ed Ignazio Agrò di Racalmuto, per Giovanni Aquilina di Grotte, per Calogero Castronovo di Agrigento, per Nicolò Cino di Racalmuto, per Giuseppe Fanara di Santa Elisabetta, per Giuseppe Sferrazza di Racalmuto e per Salvatore Di Ganci, originario di Polizzi Generosa, ma residente a Sciacca, il quale - contrariamente agli altri - in primo grato era stato assolto.
Chiesta anche la conferma delle condanne inflitte in primo grado a Diego Salvatore Pitruzzella di Racalmuto (16 anni), al latitante Gerlandino Messina di Porto Empedocle (14 anni), ritenuto il numero due di Cosa nostra agrigentina, e a Gioacchino Emmanuele (2 anni e 6 mesi) di Racalmuto. Nel luglio del 2007, i poliziotti notificarono 22 ordinanze di custodia cautelare ad altrettanti, presunti, affiliati e fiancheggiatori di Cosa Nostra, alcuni ritenuti responsabili di dieci omicidi avvenuti negli anni Novanta fra Racalmuto, Grotte ed Aragona.