Tuttavia - afferma l'avvocato del senatore, Gino Bosco - ancora non conosciamo i capi di imputazione nè altro". Il senatore dunque risulta indagato, ma c'è un altro dato importante da sottolineare: l'indagine è ormai giunta al termine, e il Giudice per le Indagni Preliminari Antonella Consiglio non ha disposto il rinvio a giudizio. Avverso a questa decisione si sono opposti i Pubblici Ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia che seguono l'inchiesta, e quindi ci sarà un'udienza in camera di consiglio contro l'eventuale archiviazione,prevista l'8 Aprile. I titolari del fascicolo sono l’aggiunto Teresa Principato e i sostituti Paolo Guido e Andrea Tarondo. L'accusa per D'Alì è di concorso esterno in assocazione mafiosa. Secondo indiscrezioni il fascicolo contiene dichiarazioni di imprenditori, collaboratori di giustizia e la testimonianza dell’ex prefetto di Trapani Fulvio Sodano, che avrebbe documentato pressioni per far acquistare la società Calcestruzzi Ericina, confiscata al boss Vincenzo Virga, ad alcuni imprenditori mafiosi. D’Alì si è sempre dichiarato estraneo a rapporti con esponenti mafiosi. Il suo legale, Gino Bosco, sottolinea come sia importante che "nonostante le indagini lunghe e approfondite dei giudici della Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno una certa esperienza e non sono dei principianti, ci sia stata la richiesta di archiviazione, a dimostrazione dell'estraneità di D'Alì ai fatti contestati".