A decidere di attenuare gli inasprimenti ulteriori al regime del cosiddetto 'carcere duro' relativi all"area riservata" è stato, primo in Italia, il giudice Giovanna Di Rosa che, pochi giorni fa, ha accolto l'ordinanza con cui lo scorso novembre la Cassazione aveva annullato il regime di videosorveglianza totale a cui era stata sottoposto il boss che prevedeva due telecamere in cella e una in bagno.
Il magistrato, dopo averlo respinto una prima volta, ha recepito il reclamo presentato da uno dei difensori di Lo Piccolo, l'avvocato Maria Teresa Zampogna, per la "parte relativa alla videosorveglianza che non rispetta l'esigenza del detenuto anche nel momento di utilizzo della toilette".