I carabinieri del Reparto operativo hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti mafiosi e imprenditori vicini a Cosa nostra. L'inchiesta coinvolge appartenenti ai clan agrigentini e un imprenditore catanese accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e riciclaggio aggravato.
Dall'indagine è emerso l'interesse del clan, che fa capo al superlatitante Giuseppe Falsone, all'appalto bandito per la costruzione e la gestione della discarica di Campobello di Licata. La cosca avrebbe messo le mani inoltre sulla realizzazione dell'hard discount Eurospin, sempre a Campobello.
L'inchiesta è stata coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Fernando Asaro e Giuseppe Fici. I militari hanno notificato anche una serie di provvedimenti di sequestro di beni a presunti prestanomi del boss Falsone.
Tra le persone arrestate gli imprenditori Ferdinando Bonanno, 70 anni di Regalna (Catania); Gioacchino Francesco Cottitto, 43 anni di Palma di Montechiaro, Diego Lo Giudice, 70 anni di Canicattì e Giancarlo Buggea, 40 anni di Canicattì, già in carcere per un’altra vicenda di mafia, Calogero Paci, 35 anni di Campobello di Licata, Salvatore Paci, 61 anni di Campobello di Licata e Giovanni Marino, 43 anni di Canicattì. Sfuggito alla cattura il latitante Giuseppe Falsone di Campobello di Licata