Tra i relatori intervenuti, Patrizia Lo Sciuto, presidente dell’Ass. Rifiuti Zero Trapani, che ha parlato della recente legislazione della Regione Sicilia in materia di gestione rifiuti, sottolineando gli aspetti positivi e negativi della nuova legge.
La Sicilia oggi è di fronte ad uno scenario molto contrastato dove in alcune zone c’è l’emergenza, come a Palermo e nel nisseno, ed in altre è in atto un percorso virtuoso come nella provincia di Trapani, dove alcuni comuni grazie al sistema porta a porta hanno raggiunto il 60 per cento di raccolta differenziata. La legge 9/2010, – ha sottolineato Patrizia Lo Sciuto – mostra degli aspetti positivi, il raggiungimento del 65 per cento di raccolta differenziata entro il 2015 grazie a diverse prassi come la prevenzione della produzione dei rifiuti, il riciclo e il riutilizzo, ma lascia trasparire delle ombre. Nell’art. 9 comma 4 lettera q si parla di inceneritori compatibili con quanto disposto dalla Direttiva 98-2008. Tutto sta nelle mani della politica - sottolinea Patrizia Lo Sciuto - ma non solo. Le associazioni e i comitati s’ impegneranno per far avviare il percorso giusto ed impedire la costruzione di tali impianti nella nostra regione. Oggi la Sicilia è di nuovo su un piano inclinato con le altissime pressioni del governo centrale, che trova negli impianti di incenerimento, chiamati in modo fuorviante “termovalorizzatori”, la soluzione per far fronte all'emergenza. Gli amministratori siciliani hanno lo strumento - ha concluso Patrizia Lo Sciuto - per iniziare un nuovo percorso che si orienta verso le buone pratiche di gestione dei rifiuti.
Purtroppo traspaiono all’orizzonte gli impianti di incenerimento dei rifiuti, che sono antieconomici ed improponibili in un periodo di crisi ma soprattutto dannosi per la salute dei cittadini e dell'ambiente.