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06/10/2010 04:14:54

Per un pelo non chiude la discarica di Campobello. E' di nuovo emergenza rifiuti nel Belice

confronti della «Sam», ha fatto sì che non si riverificasse l’emergenza rifiuti negli undici comuni dell’Ato Tp2. Così la ditta saccense, proprietaria del trito vagliatore che opera nella discarica di Campobello, ha prorogato l’ultimatum di oggi sino al 16 ottobre: se entro quella data non riceverà nessuna somma la ditta sarà costretta a portare via dalla discarica l’impianto mobile. Qualche giorno addietro era stata la stessa «Sam» a comunicare alla «Belice Ambiente Spa» la scelta di sospendere il servizio perché creditrice nei confronti della società d’Ambito di 828 mila euro. L’amministratore unico aveva avvertito la Prefettura di Trapani e gli stessi sindaci-soci del problema e del rischio di un’emergenza rifiuti, non potendo conferire l’immondizia. «La grave situazione finanziaria della società crea problemi su tutti i fronti - spiega l’amministratore unico - agli impegni personali devono seguire quelli dei sindaci che devono pagare le fatture già emesse. Soltanto così si potranno garantire i pagamenti non soltanto nei confronti dei dipendenti ma anche dei fornitori che partecipano al ciclo integrato dei rifiuti».
A sollecitare i pagamenti da parte dei comuni nei confronti della società d’Ambito ora è arrivata anche la Regione. È di ieri la nota del soggetto attuatore dell’emergenza rifiuti in Sicilia, Domenico Michelon, agli undici sindaci dell’Ato Tp2 nella quale intima i comuni al pagamento di una congrua somma entro 24 ore e di pianificare un piano di risanamento (col versamento del saldo su quanto dovuto) entro il 30 ottobre. «L’unico comune che ha mantenuto l’impegno preso in assemblea intercomunale è Castelvetrano - ha commentato l’amministratore unico - che ha effettuato il mandato di pagamento di 310 mila euro, Mazara, invece, 200 mila, meno della metà di quanto era stato deciso nella riunione. Gli altri comuni non hanno ancora versato nulla».
 Lisma, per il pagamento degli stipendi, ha preannunciato sin d’ora l’applicazione del decreto sulle unità territoriali (che porta la firma dell’ex AU, Francesco Truglio) che, in soldoni, consente agli uffici di pagare gli stipendi ai dipendenti in servizio nella città che ha erogato le somme. Ciò significa, ad esempio, che, col versamento di Castelvetrano, saranno pagati gli stipendi ai soli operatori ecologici in servizio in quella città. E lo stesso criterio sarà valido per tutti i comuni che pagheranno. «Pur non convivendo questo decreto - ha detto Lisma - lo applicherò perché la maggioranza dell’assemblea intercomunale ha deciso per la sua validità».

L’amministratore unico Nicolò Lisma ha pure commentato la notizia appresa ieri negli ambienti regionali: sembra che non ci sarebbero i fondi previsti per l’anticipazione ai comuni all’interno del bilancio regionale. «Se dovesse risultare a verità è una cosa gravissima - ha detto - perché dopo aver seguito con attenzione tutto l’iter che dovrebbe portare i singoli comuni ad indebitarsi per richiedere l’anticipazione delle somme alla Regione, ci troveremmo senza nulla di fatto in mano. Evitino di prenderci in giro, allora. Invito, pertanto, i sindaci ad attivarsi, per le vie istituzionali e politiche nei confronti del presidente della Regione, affinché la situazione possa essere definitivamente chiarita».


07,00 - Nei prossimi giorni gli undici comuni dell'Ambito Tp2 potrebbero rivivere un'altra emergenza rifiuti. Infatti, così come annunciato da Belice ambientea, da oggi la discarica di contrada Campana-Misiddi di Campobello di Mazara (dove conferiscono i rifiuti dei comuni) sarà "off-limits" in quanto martedì è stato l'ultimo giorno di servizio peril  trito vagliatore della «Sam» di Sciacca che consente un'ulteriore differenziazione dei rifiuti e la riduzione volumetrica dell'immondizia. Lo ha comunicato alla società la stessa ditta saccense (alla quale da mesi è affidato il servizio di trito-vagliatura) che, in Differenziata_1.jpgvirtù del credito di 828 mila euro vantato a fronte di un servizio reso, sospenderà l'attività in discarica portando via l'impianto mobile attualmente in attività. Ciò significa che, senza il sistema di trattamento (così come previsto dalla normativa), da oggi  non si potranno più abbancare i rifiuti nella vasca riaperta proprio nemmeno una settimana addietro dopo alcuni giorni di chiusura in autotutela. «Dovremo ricorrere ad altre discariche in Sicilia - ha dichiarato l'amministratore della Belice Ambiente, Nicolò Maria Lisma - ma tutti gli impianti, già la settimana scorsa, ci hanno dato il loro diniego». Lisma, che ribadisce l'eventuale aggravio di costi nel caso di conferimenti lontani dall'Ambito, ha già informato dalla questione il prefetto e il presidente della Regione, anche nella veste commissario straordinario ai rifiuti.
«La chiusura della discarica e la mancata erogazione delle somme da parte della Regione creerà una sicura emergenza igienico-sanitaria che inginocchierà il già martoriato territorio dell'Ato Tp2 -ha sottolineato Lisma- saremo costretti a fermare i mezzi, non avendo la possibilità di dove abbancare i rifiuti solidi urbani».
Lisma ha poi evidenziato la grave crisi economica-finanziaria della Belice Ambiente: «La società è in una gravissima situazione - ha ribadito Lisma - aggravata, altresì, da atti d'ingiunzione e pignoramenti fatti presso i comuni da alcuni fornitori che vantano crediti». Ha aggiunto: «Si sono tenute tante riunioni con i sindaci ed abbiamo inoltrato diverse note di sollecito ai Comuni per il pagamento delle fatture ma è stato versato solo il 25%. I comuni - ha affermato -motivano il ritardo nei pagamenti per le difficoltà a reperire le somme dagli esigui bilanci, anche per il ritardo dei trasferimenti ordinari dalla Regione». La discarica di contrada Campana-Misiddi è aperta grazie al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione che però ha intimato la società di realizzare alcuni lavori per l'ottimale gestione dell'impianto. «Anche per questi lavori - ha concluso Lisma - sono necessari somme, senza le quali non è possibile far nulla».