Durante l’operazione sono stati sottoposti a controllo più di un centinaio di braccianti stranieri, che già a partire dalle 5 del mattino usano concentrarsi nelle principali piazze e nei crocevia di Campobello di Mazara, in attesa di essere prelevati dai mezzi dei datori di lavoro che li conducono sui campi.
Dai controlli è emerso che gli operi stagionali, quasi tutti nordafricani, provengono in gran parte dalla Sicilia orientale, dove si è appena conclusa la raccolta di altre colture, ma anche da regioni del nord Italia.
La quasi totalità è risultata regolarmente munita dei documenti di identità e di soggiorno, che ne autorizzano la permanenza in Italia. Cinque i casi di irregolarità riscontrata, rispetto ad altrettanti clandestini sprovvisti sia di documenti di identità che del permesso di soggiorno.
Una volta accompagnati in caserma e sottoposti ai rilievi dattiloscopici è emerso che tre di essi erano stati già muniti di un decreto di espulsione dal decreto dello Stato. Nei loro confronti è scattato dunque l’arresto in flagranza di reato e il processo per direttissima. Si tratta di: Rcheydi Agossi, tunisino 44enne, inosservante l’ordine di espulsione emesso a gennaio 2010 dal Questore di Brescia; Rafik Ben Gazael, tunisino 40enne, inosservante l’ordine di espulsione emesso ad ottobre 2006 dal Questore di Trapani; Mohamed Sassi, tunisino 38enne, inosservante l’ordine di espulsione emesso ad aprile 2007 dal Questore di Ragusa.
Gli altri due clandestini - un senegalese di 42 anni e un tunisino appena 18enne - non essendo ancora mai fermati e perseguiti per la loro posizione irregolare sono stati denunciati a piede libero ed accompagnati al Centro di Identificazione ed Espulsione di Trapani.
Dopo la convalida dell’arresto a loro carico, anche gli altri tre stranieri sono stati avviati alle procedure di espulsione.