Sindaco Vittorio Sgarbi. Il no ha riguardato in particolare un debito di 29 mila euro relativo all'organizzazione del «Festival del cinema religioso» e uno di circa 15 mila euro per la pubblicità su quotidiani e altri mezzi d'informazione delle mostre dedicate a Guercino e Caravaggio. «Non siamo contro la cultura come ha sostenuto il sindaco - ha dichiarato il consigliere del Pd Domenico Venuti -. I debiti non avevano i requisiti essenziali per essere approvati. Quando il consiglio li riconosce si assume una responsabilità ma non è stata verificata la congruità dei prezzi. Da mesi si ricorre allo strumento del debito fuori bilancio per le spese ordinarie mentre la legge specifica che questa misura può essere adottata solo nei casi urgenti e necessari o se ci sia un'utilità e un arricchimento per l'ente. Questa prassi consolidata sta portando allo sforamento del patto di stabilità con il rischio di dissesto finanziario».La vicenda ha mandato su tutte le furie Sgarbi, che ha minacciato le dimissioni e ha accusato l'opposizione, in particolare il Pd, di non volere lo sviluppo culturale di Salemi. Il fatto è che però il consiglio comunale di Salemi è solo all'inizio dell'esame dei debiti dell'Amministrazione Sgarbi. Sono ancora da trattare ad esempio i debiti, che poco hanno a che fare con le politiche culturali, relativi all'acquisto di dieci carte sim, la cui spesa di utenza telefonica si aggira sui 9.000 euro A questo si aggiunge poi un altro maxi debito di 52 mila euro di alcuni fornitori per l'allestimento delle mostre degli artisti Cesare Inzerillo, Frongia e Ziveri . Poi ci sono altri due debiti di 34 mila euro per lavori di sistemazione e pulizia nel nuovo centro civico e 48 mila euro per l'acquisto di arredi per il cineteatro Kim.