Sulla decadenza o meno di Drago, condannato definitivamente nel 2009 per peculato con conseguente interdizione dai pubblici uffici e passato dal partito di Pier Ferdinando Casini al Pid (Popolari di Italia domani), si sarebbe dovuta esprimere oggi l'aula di Montecitorio, dopo che per la cessazione dell'incarico si era gia' espressa la Giunta per le autorizzazioni a procedere. Montecitorio sara' ora invece chiamata a prununciarsi (attraverso il voto) sulle dimissioni del deputato.
Al suo posto subentrerà il primo dei non eletti nelle liste siciliane dell’UdC alla Camera, ovvero Pippo Gianni, oggi deputato regionale e già parlamentare nella legislatura precedente a questa.
La Corte di Cassazione aveva condannato Drago per peculato, per una vicenda che risale al 1998 e riguarda l’appropriazione indebita di fondi riservati alla Regione Sicilia, e ha confermato la sua interdizione dai pubblici uffici fino al prossimo giugno 2012. Nonostante l’interdizione, il deputato dell’UDC ha mantenuto la propria carica in Parlamento come se nulla fosse, in una violazione plateale e paradossale della sentenza favorita dalle complici lentezze del parlamento.