Lo afferma il procuratore capo di Catania, Vincenzo D’Agata, sottolineando di “parlare a nome dell’intero ufficio che lavora concordemente sull’inchiesta” in cui Lombardo è indagato per concorso esterno all’associazione mafiosa. Il magistrato conferma che “i legali del governatore hanno chiesto un formale interrogatorio” del loro assistito, ma, precisa il procuratore, “i tempi della giustizia non coincidono con quelli della politica, né – osserva – possono essere modificati dalle pressioni mediatiche che rischiano, anzi, di turbare la serenità del lavoro” della Procura.
“Il nostro ufficio – D’Agata – continua a lavorare con grande unità , impegno e professionalità . Abbiamo esaurito gli interrogatori di garanzia degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta Iblis e nei prossimi giorni ci sarà il confronto in sede di Tribunale del riesame. Per questo – conclude D’Agata – la Procura ritiene di procedere alla richiesta dei legali del presidente Lombardo di sentire il governatore soltanto esauriti tutti gli atti necessari che permetteranno di avere un quadro investigativo completo”.
Se la posizione di Lombardo dovesse risultare sempre più compromettente (nell'ordinanza di custodia cautelare Iblis ci sono 72 pagine che lo riguardano molto da vicino) il Governatore potrebbe dimettersi. Ma c'è di più. L’eventuale voto per le politiche potrebbe determinare la fine anticipata anche della XV legislatura regionale in Sicilia: nel Pdl, infatti, molti ragionano sull’ipotesi di dimissioni da parte del governatore Raffaele Lombardo (Mpa) nel caso di una sua elezione nazionale e di un suo maggiore coinvolgimento politico. In questo scenario, il Pdl ritiene che per le regionali si potrebbe votare nell’autunno del 2011.
“E’ scontato che Lombardo si candidi alle politiche per fare da traino alla sua lista”, dice il deputato regionale del Pdl Salvino Caputo. “E in caso di elezione – aggiunge un altro deputato regionale, Francesco Scoma – Lombardo dovrà scegliere se andare a Roma o continuare a fare il presidente; su questa scelta peserà l’esito delle consultazioni".
"Assolutamente no". Così il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha risposto al Tgr Sicilia riguardo all'ipotesi che anche nell'isola si vada al voto anticipato nel caso di elezioni politiche di primavera. "Abbiamo proceduto anche quando c'era un equilibrio forte a livello nazionale, il governo era solido - ha aggiunto Lombardo - A maggior ragione procediamo oggi, facendo chiarezza e sgomberando il campo dai mille equivoci e dai tanti attacchi".