Siamo noi, perché hanno fallito sia il Pd che il Pdl, non hanno dato le risposte all’Italia, né con Prodi né con Berlusconi, che si aspettavano; finalmente oggi è ora di cambiare, direi che non serve quello che diciamo noi, servono i fatti. Dopo due anni Prodi se n’è andato a casa, dopo due anni e mezzo Berlusconi sta agonizzando, pur avendo iniziato la legislatura con cento parlamentari di maggioranza. Le chiacchiere stanno a zero, di spot ne abbiamo visti tanti, di promesse pure, di risultati zero. Risultato: bisogna cambiare.
Quali sono le vere emergenze del paese?
Anzitutto c’è una grande questione etica e morale, perché il nostro paese è ormai alla frutta anche dal punto di vista etico e morale, la lotta alla corruzione, la modernizzazione dell’Italia, le liberalizzazioni, le grandi riforme che servono e un grande investimento sulla scuola per i nostri giovani perchè se l’11% dell’Italia è disoccupato, il 35% è costituito dai giovani disoccupati.
Diritti civili e battaglie dei radicali. Perché l’UDC non scende in campo, forse per non perdere elettorato cattolico?
No, l’UDC è in campo, l’unico problema è che noi per essere in questo campo non vogliamo certo accettare l’idea che si può parificare una famiglia regolare a due omosessuali che si mettono assieme, quella non è una famiglia per noi e rivendichiamo l’idea di pensarla diversamente.
Ha nominato coordinatrice provinciale – mi riferisco alla provincia di Trapani – Giulia Adamo…
Sì.
L’ha definita “la vera donna del cambiamento”. Cosa può dare Giulia Adamo alla Provincia?
Giulia Adamo è una donna che viene da un’esperienza molto diversa dalla nostra, ad esempio non è una cattolica militante ma fa parte di quella parte ampia di persone, di donne e di uomini, che si riconoscono in una necessità di unire il Paese nel partito della Nazione.
Elisa Giacalone