Lo affermano in una nota congiunta, Gianpiero D'Alia (Udc), Pippo Scalia (Fli) e Mario Bonomo (Api), coordinatori in Sicilia dei tre partiti. "Per questo - aggiungono - auspichiamo che dopo le feste si avvii il tavolo regionale per l'organizzazione di questa nuova forza politica che veda nell'iniziativa congiunta di Udc, Fli, Api e Mpa il perno di una nuova spinta riformatrice siciliana".
Dopo un anno di guerra senza esclusione di colpi, il co-coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione, ha lanciato al governatore Raffaele Lombardo un invito al dialogo; appello raccolto dal presidente della Regione, che si dice disposto ad aprire un confronto partendo dalla finanziaria e dal bilancio.
Si discute di possibili nuovi scenari, ma allo stato attuale quel che appare è solo una distensione dei toni. Il leader di Forza del Sud, Miccichè, compie la sua analisi e pone delle condizioni: "Se la casa brucia - dice - non bisogna solo gettare acqua ma capire, anche, chi e perchè le ha dato fuoco. Forza del sud è disponibile a ragionare con tutti, tranne con chi ha appiccato l'incendio". Resta da capire chi è il "piromane", ma il primo indiziato sembra proprio Lombardo, a cui il sottosegretario non ha mai perdonato l'alleanza con il Pd.
A chiarire ulteriormente la posizione di Fds ci pensa il coordinatore regionale Pippo Fallica: "Dialogo sì - dice - ma su riforme vere. Abbiamo appoggiato quella della sanità, siamo disposti a sostenere la riforma della burocrazia". E la presenza del Pd al governo? "Siamo uomini di centrodestra - risponde - è chiaro che la presenza in giunta dei democratici è per noi un'anomalia".