E' l'interrogativo che aleggia tra diversi esponenti politici in Sicilia dopo avere appreso dell'incontro in programma domani a Roma tra il premier e il leader del Mpa, i cui rapporti si erano raffreddati dopo il passaggio degli autonomisti all'opposizione e il voto sulla mozione di sfiducia al governo.
Fantapolitica o realpolitik? Da Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, precisano che l'incontro sarà istituzionale, niente temi politici insomma. Al centro dei colloqui, si apprende dagli ambienti della Regione, ci saranno i fondi Fas, sui quali Lombardo punta per stimolare lo sviluppo e dare fiato alle casse pubbliche in rosso, e il federalismo fiscale. A chiedere l'incontro è stato il governatore che nei giorni scorsi ha inviato una nota formale a Palazzo Chigi. La risposta del premier non s'é fatta attendere.
C'é dunque chi intravede tentativi di dialogo imposti da una reciproca necessità politica: rafforzare la maggioranza alla Camera per il premier, per Lombardo ottenere risorse finanziarie immediate per potere chiudere il bilancio per il 2011 (in Sicilia è in vigore l'esercizio provvisorio per tre mesi) e creare condizioni di sviluppo.
"Il presidente Berlusconi non ha mai negato incontri quando il tema in discussione è la Sicilia - dice il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione - Per dirimere questioni importanti però ci vuole un governo regionale che abbia idee, quello di Raffaele Lombardo non ha neanche insediato la commissione paritetica sul federalismo, mentre si parla di costi standard e di autonomia tributaria". Appena tre giorni fa, comunque Lombardo ha confermato l'accordo col terzo polo: "Intendo muovermi in sintonia con Fini e Casini".