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12/01/2011 05:57:20

Mannino organizza il Pid in provincia di Trapani

Il Pid dunque si colloca all'ombra del Pdl, cerca di fregare iscritti e tesserati all'Udc, e si sta organizzando. L'ex ministro Mannino è il coordinatore nazionale, e sa che la provincia di Trapani, per le sue solide tradizioni potrebbe essere una roccaforte per il Pid. E'  per qusto che in negli ultimi giorni si stanno tenendo molte riunioni organizzative per capire il da farsi.  A Marsala è scontata l'adesione del gruppo di Stefano Pellegrino e del vicesindaco Michele Milazzo, che dovrebbero portare una dote non indifferente di consiglieri comunali a sostegno della maggioranza del Sindaco Renzo Carini, "che si lega sempre più dunque al partito di Cuffaro e Giammarinaro", come sottolinea polemicamente il deputato marsalese dell'Udc Giulia Adamo.

Proprio dall'Udc, come è ovvio, vengono la quasi totalità della classe dirigente del nuovo partito, e proprio sull'Udc, facendo pressing sulla spaccatura tra un Turano sempre più isolato e i nuovi vertici dell'Udc.

Non è un caso che la campagna di adesione e di convincimento a partecipare al progetto del Pid è stata affidata ad un «direttorio» composto da Maria Pia Castiglione, Francesco Regina, Nicoletta Ferrantelli e Francesca De Luca. Regina e Ferrantellli sono proprio due ex assessori della giunta Turano, defenestrati su volere di Giulia Adamo, senza alcuna resistenza da parte di Turano.

Un partito ‘che vuole dare all’Italia un’indicazione su cio’ che si deve fare’, che dice no al terzo polo e che tra “berluschini” e Berlusconi sceglie l’autentico”. Con questo obiettivo nasce il partito dei Popolari d’Italia domani secondo  Calogero Mannino. “Si ha la dimostrazione – ha detto l’ex ministro Dc – che il bipolarismo non regge, con ben cinque legislature in 16 anni; il Paese ha fatto passi indietro e se c’e’ da imputare un errore a Berlusconi e’ quello di aver imbarcato Fini”.
Dure le critiche del presidente del Pid verso Futuro e Liberta’, giudicato ‘autoritario’. No, dunque, da parte del Pid alla costituzione di un terzo polo che, secondo Mannino, “fa uscire da un bipolarismo per entrare in un altro in cui vige la sola ragione dell’antiberlusconismo perche’ il loro unico problema e’ liberarsi di Berlusconi”. “Sia Fini che Casini vogliono essere due berluschini e dunque – ha proseguito – se bisogna tenersi un berlusconismo e’ meglio l’autentico”.
“Per superare questa fase politica legata alla personalizzazione – ha detto Mannino - e’ necessario un sistema di partiti che si ripensino”.