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13/01/2011 09:22:27

La mafia, Lombardo, il ponte: Wikileaks rivela i dispacci Usa sulla Sicilia

Lo si legge in un dispaccio del console generale Usa, J. Patrick Trohn, del giugno 2009 e pubblicato da Wikileaks, nel quale il diplomatico lamenta tra l’altro la “disinformazione” posta in essere da alcuni politici siciliani che “ha bloccato senza seri motivi” le trivellazioni della texana “Panther Eureka Gas” a Ragusa, e del sistema di comunicazione satellitare della Marina Usa nei pressi di Niscemi.

La mafia potrebbe essere “tra i principali beneficiari” della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, che comunque “servira’ a poco senza massicci investimenti in strade e ferrovie” in Sicilia e Calabria.I politici italianI? ”Fanno poco” nella lotta al crimine organizzato, mentre la Chiesa cattolica deve “cooperare di più”.

E’ l’analisi del diplomatico americano J. Patrick Truhn, console generale a Napoli, contenuta in cinque dispacci datati tra il 2008 e il 2009 e pubblicati da Wikileaks. Il diplomatico americano cita anche Roberto Saviano che dice agli Usa: contro la mafia c’è “scarso impegno a livello nazionale”. In quello piu’ recente, del 15 giugno 2009, Truhn analizza la situazione in Sicilia, dopo lo scontro politico tra Raffaele Lombardo e “il partito del premier Silvio Berlusconi”, e l’incertezza politica che tra le altre cose ha “bloccato una operazione americana per la trivellazione del gas e minaccia di rinviare un importante sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense”. Il principale beneficiario del ponte sullo Stretto “potrebbe essere” quindi la mafia, di entrambe le sponde, “semmai verrà costruito”, e comunque “servirà a poco senza massicci investimenti in strade e infrastrutture in Sicilia e Calabria”.

Il paragrafo è intitolato, forse con involontaria ironia, “The Bridge to More Organized Crime” (Il ponte per un crimine più organizzato, ndr). In un altro dispaccio del giugno 2008, il console Usa scrive che “anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale”. La Chiesa cattolica poi viene “spesso criticata per non assumere” forti pubbliche posizioni contro il crimine organizzato, quei “pochi preti che lo fanno” finiscono sotto scorta, quindi “Washington potrebbe considerare” di cercare una “maggiore cooperazione” con il Vaticano.