gli europarlamentari Rita Borsellino e Rosario Crocetta, il segretario regionale del Partito Democratico Giuseppe Lupo e il segretario provinciale del Pd di Trapani Baldo Gucciardi.
Da Marsala partirà il camper dei democratici, con le insegne del Pd e slogan sull'unità, che si sposterà poi a Palermo e Catania, dove si terranno diverse iniziative che coinvolgeranno i giovani democratici, dirigenti, militanti e simpatizzanti. Il viaggio proseguirà poi con centocinquanta appuntamenti previsti lungo l’intera penisola, da Nord al Sud e con tappa anche oltreconfine per parlare dell'Italia e del futuro degli italiani: da New York (il 12 febbraio) a San Paolo (11 marzo) da Londra (17 febbraio) a Sidney (13 marzo). “L’iniziativa- spiega Gucciardi- non sarà soltanto un viaggio nella memoria ma un percorso utile per intercettare i veri problemi del paese, ascoltando le esigenze del territorio per capire quali siano le prospettive per uscire dalla crisi”.
Ma il partito in Sicilia si lacera sul sostegno al presidente Lombardo, che è stato al centro della prima assemblea regionale dei circoli democratici in Sicilia.
"La linea del Pd non cambia, anzi si rafforza. È quella fissata dagli organismi di partito. È possibile rivederla, ma la competenza è solo di questi organismi". Così il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Lupo, a margine dell'assemblea dei circoli che si è tenuta allo Sheraton di Catania. Lupo ha ricordato che nei primi giorni di febbraio si riunirà l'Assemblea regionale del Pd per discutere dell'argomento che da mesi tiene banco tra gli iscritti e i simpatizzanti del partito ovvero il sostegno al governo Lombardo.
Su questo argomento, dopo i referendum, di Enna, Caltagirone e di un circolo di Gela, è arriva la proposta del senatore Enzo Bianco: "Il successo sia in termini di partecipazione sia di voto dei referendum fatti in diverse realtà siciliane ci impone di andare avanti ulteriormente in questa consultazione - afferma l'ex sindaco di Catania - Promuoveremo una raccolta di firme tra gli iscritti per indire un referendum non più consultivo, ma deliberativo e dunque vincolante come da Statuto del Pd, su quella che è la posizione del partito rispetto al governo regionale". Significa che i dirigenti del partito dovrebbero adeguarsi al risultato della consultazione. Qualunque esso sia.
Più coinvolgimento nel dibattito politico interno al Pd, ma anche proposte, come quella di affidare alle primarie la scelta dei candidati da mandare in Parlamento e qualche polemica. Sono state oltre seicento le persone che hanno partecipato, allo Sheraton di Catania, all'assemblea dei 373 circoli del Pd.
Molte le voci che hanno esortato i dirigenti ad abbassare i toni dello scontro interno e a concentrarsi sulle scelte politiche da compiere anche in vista delle amministrative di primavera. Tra i temi più gettonati c'è stato il referendum sul governatore Raffaele Lombardo proposto dall'asse Bianco-Crisafulli-Mattarella. Per Adele Trovato del circolo di Adrano (Ct) "è uno strumento valido, ma purtroppo viene usato solo per creare divisioni nel partito e prestare il fianco agli avversari". "E poi - ha aggiunto - qual è l'alternativa a Lombardo, l'alleanza col senatore Firrarello (Pdl)?". Ha difeso il referendum, invece, Gaetano Cardiel, il segretario del circolo di Caltagirone, commissariato per avere organizzato la consultazione, con i votanti che hanno bocciato l'appoggio al governo Lombardo: "Non era un atto ostile, lo abbiamo indetto perché c'è troppa distanza tra i governanti e i governati".
Quell'iniziativa invece, secondo Luigi Failla che fece ricorso contro la consultazione, "è stata fatta contro l'Mpa, perché a Caltagirone un pezzo del Pd è alleato col Pdl".
A favore di un referendum regionale si sono espressi Vittorio Di Ganci del circolo di Enna e Giampaolo Alario, esponente di uno dei due circoli di Gela. Contrario Alfredo Rizzo, del circolo Libertà di Palermo, secondo cui "il vero referendum sono i congressi provinciali e quelli nei circoli".
Altri hanno toccato temi diversi. Anna Maria Angileri, del circolo di Marsala, ha proposto di istituire in Sicilia le primarie per la scelta dei candidati al Parlamento, mentre Fabio Teresi, della sezione Noce di Palermo, ha chiesto di limitare le consultazioni ai soli iscritti.
C'è chi, invece, non ha potuto prendere la parola, come Serena Potenza, arrivata a Catania da Palermo che ha atteso ore per poter intervenire dopo essersi iscritta a parlare. "Quando hanno comunicato, alle 17, che avrebbero tagliato tutti gli interventi per dare spazio alle conclusioni, ho abbandonato la sala. La verità è che mi hanno censurata per le mie idee; il mio intervento fuori dal coro avrebbe rovinato la festa, una passerella pro-Lombardo camuffata in un appuntamento per ascoltare i circoli".
Il segretario provinciale di Catania Luca Spataro afferma: "I circoli rappresentano il nostro legame con il territorio e un appuntamento come quello di oggi deve diventare rituale per confrontarci nel merito dei problemi, mettendo al centro della nostra attenzione la Sicilia, soprattutto in questa fase complicata. Le divisioni al nostro interno pesano. Di fronte all'emergenza democratica che viviamo non riusciamo a far capire che il nostro partito è in grado di affrontare le difficoltà. Il disorientamento della base è dovuto principalmente a questo, alla divisione del gruppo dirigente del Pd, un gruppo che nelle difficoltà deve essere in grado di ragionare e saper costruire un orientamento sulle scelte da fare".