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28/01/2011 12:54:14

Diminuiscono i furti di opere d'arte e reperti in Sicilia

IL CONTROLLO DEL MERCATO - Il calo dei furti, secondo gli investigatori, sarebbe in parte spiegabile anche attraverso l'intensificarsi delle attività di controllo al mercato, sia quello di tipo tradizionale, esercizi commerciali, fiere e mercatini, sia al nuovo mercato telematico, siti web. Secondo i dati che provengono dalla banca dati dei Beni culturali illecitamente sottratti, costantemente aggiornata dallo speciale nucleo dei Carabinieri, nell'Isola sono stati due i furti nei musei (uno nel 2009); undici quelli ai danni di Enti pubblici (7 nel 2009), ventidue quelli alle chiese (27 nel 2009), nove ai danni di privati (16 nel 2009).

PALERMO, PRIMATO DEI FURTI - In particolare sono stati registrati per provincia: un furto ad Agrigento (8 nel 2009); due a Caltanissetta (nessuno nel 2009), nove a Catania (13 nel 2009), nessuno ad Enna (2 nel 2009), tre a Messina (7 mel 2009); diciassette a Palermo (8 nel 2009), due a Ragusa (nessuno nel 2009); quattro a Siracusa (2 nel 2009); quattro a Trapani.

I NUMERI DELL'OPERAZIONE - Nell'ambito dell'attività di prevenzione i militari hanno portato a termine 683 controlli ed ispezioni, (484 nel 2009), in tutte le province siciliane: 113 verifiche sicurezza a musei, biblioteche e archivi (81 nel 2009), 174 controlli ad aree archeologiche (102 nel 2009), 85 controlli ad aree tutelate da vincolo paesaggistico (50 nel 2009), 215 controlli a esercizi antiquariali, commerciali e privati (202 nel 2009), 96 controlli a mercati e fiere antiquariali (49 nel 2009). Inoltre, sono state elevate 17 sanzioni amministrative per inosservanza degli obblighi previsti a carico dei commercianti.

DIMINUITI I FURTI IN CHIESA - Altro dato che emerge e' la diminuzione dei furti ai danni di chiese ed enti religiosi. Un calo determinato, secondo gli investigatori, anche da un maggior controllo, in sinergia con l'Arma territoriale, attuato dalle varie diocesi siciliane che hanno migliorato i sistemi di sicurezza e di allarme ed avviato la completa catalogazione informatica dei beni chiesastici. I carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale, inoltre, nel 2010 hanno recuperato 2.193 beni archeologici, 540 beni d'antiquariato, 426 beni librari e archivistici, 348 beni paleontologici e 22 beni artistici falsi, per un totale di 3.529 oggetti del Patrimonio culturale, quantificabili in un valore commerciale di 2.275.500 euro (901.700 euro nel 2009) che nel corso del 2010 sono stati restituiti, attraverso musei, chiese, soprintendenze, alla fruizione della collettività e dei privati.

LA PIAGA TOMBAROLI - I numeri relativi ai reperti archeologici recuperati, secondo gli investigatori, «è sintomatico di una situazione endemica di saccheggio dei siti archeologici siciliani, da parte di tombaroli, che difficilmente può avere riscontro attraverso le segnalazioni e le denunce di simili tipologie di reato (scavo clandestino)». Le segnalazioni di scavo clandestino nei siti archeologici siciliani, giunte al Nucleo dei carabinieri da tutte le soprintendenze dell'isola, relativamente al 2010, sono state 15 a fronte delle 25 del 2009. Tra le attività di carattere repressivo più significative che hanno visto impegnati i Carabinieri vi sono state quelle relative al recupero di 930 reperti archeologici ad Agrigento, il 23 aprile 2010, e al recupero di 124 oggetti sacri a Messina, il 7 dicembre 2010, in entrambi i casi presso abitazioni private.