Cosa pensa dell’attacco alla Libia portato avanti su mandato delle Nazioni Unite?
La situazione in Libia è nota a tutti. C’è una popolazione ferita, e non c’era prospettiva di uscirne. Mentre in Tunisia e in Egitto l’esercito sosteneva il movimento popolare in Libia non era affatto così. L’Occidente si è deciso ad un intervento a favore degli insorti che reclamano la libertà.
Si può fare un paragone con altri interventi, come in Iraq?
No. Sono cose profondamente diverse. In Iraq le motivazioni erano false, e tutto fu piuttosto pretestuoso. Qui in Libia non c’è alcun intervento di questo tipo, ma si vuole solo supportare un popolo che rischia di finire maciullato dalla reazione del regime e dell’esercito.
Un intervento legittimo.
Purchè sia mirato, e si limiti alle iniziative necessarie a rendere innocua la potenza di fuoco di Gheddafi.
C’è un popolo che chiede libertà da 40 anni.
E’ questa voglia di libertà che giustifica questo intervento, che è stato sollecitato anche dalla Lega Araba.