Il Coveco, consorzio veneto che si è aggiudicato i lavori, ha comunicato al sindaco che la ripresa dei lavori sarebbe avvenuta il 23 maggio, ma il cantiere rimane fermo. Stamattina il sindaco Marzio Bresciani, con il vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, Carlo Navarra, ha incontrato al porto i 40 operai che lavoravano nel cantiere, il segretario generale della Fillea-Cigl Franco Tarantino ed il segretario provinciale Enzo Palmeri. «Già da tempo ci era stata annunciata la ripresa dei lavori da parte della consorziata società cooperativa At.la.n.te, “proseguendo le lavorazioni ad oggi eseguibili, stante il perdurare del sequestro parziale del cantiere”. Ma così non è stato. Ho continuato a monitorare e seguire la vicenda con ripetuti incontri -spiega il sindaco Marzio Bresciani- ma le notizie che arrivano dalla Regione non sono affatto rassicuranti. Sembra che ci sia la volontà, da parte della Regione, di revocare il contratto alla ditta appaltante, fatto che non farebbe altro che comprometterebbe la ripresa dei lavori. Ricordo, infatti, che i lavori sono stati appaltati all’unica ditta che ha partecipato al bando di gara. Chiediamo a gran voce, e continueremo a farlo con tutti i mezzi e modi a nostra disposizione, che i lavori riprendano immediatamente, al fine di non compromettere irrimediabilmente l’economia di Castellammare ma anche delle zone limitrofe». «Denunciamo una situazione anomala ed inaccettabile - dice il rappresentante trapanese della Fillea-Cigl, Enzo Palmeri, presente stamattina all’incontro- in provincia di Trapani sono già venuti a mancare tremila posti di lavoro nel settore delle costruzioni. E’ impensabile, come nel caso di Castellammare, dove 80 persone, compreso l’indotto, potrebbero lavorare nel cantiere per il porto, che invece si voglia tenere bloccata l’economia. Per il cantiere c’è il finanziamento, c’è la possibilità di riprendere i lavori, ma tutto rimane fermo. Per ora, fatto già gravissimo, ci troviamo davanti a quaranta operai disoccupati, ma non vorremmo assolutamente che la revoca del contratto alla ditta appaltante da parte della Regione, cosa di cui abbiamo avuto sentore, faccia del porto di Castellammare l’ennesima incompiuta trapanese».