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01/06/2011 06:00:03

Maxi sbarco a Ragusa: arrivano in 900

I migranti hanno viaggiato in condizioni al limite della sopravvivenza, stipati su un peschereccio di oltre 20 metri. Una cinquantina di loro è stato trasportata in ospedale. "Tutti erano stremati - raccontano i finanzieri che hanno accolto i migranti a Pozzallo - Una massa umana impressionante che aveva occupato ogni millimetro dell'imbarcazione. Tantissimi i bambini e le donne. Questa volta, infatti, sono partite famiglie intere".

I profughi hanno raccontato di essere partiti dalla Libia quattro giorni fa e di provenire dall'Africa subsahariana. L'imbarcazione è stata agganciata dai maltesi e la navigazione è stata fatta proseguire verso la Sicilia: i finanzieri l'hanno intercettata a 14 miglia da Pozzallo e sono immediatamente scattati i soccorsi. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche alcune motovedette della Guardia costiera.

I profughi sono complessivamente 963, tra i quali circa 130 donne e una quarantina di minori. Dopo essere stati accompagnati nel centro di accoglienza temporanea di Pozzallo sono stati indirizzati verso altre strutture.

E rischia di scoppiare una nuova polemica con Malta. Gli immigrati hanno infatti riferito di essere stati avvicinati ieri pomeriggio dalle motovedette maltesi, che si sarebbero limitate a rifornirli di salvagente e a scortarli fino al limite delle acque di loro competenze per quanto riguarda le operazioni Sar di soccorso in mare nonostante i rischi evidenti per la presenza sul barcone di un così elevato numero di persone, tra cui donne e bambini.

Appena due giorni fa il ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva accusato Malta di essersi lavata le mani "ancora una volta davanti a una nuova possibile tragedia", dopo il mancato aiuto a un barcone con 209 immigrati poi soccorso dalla motovedette italiane. Il responsabile del Viminale aveva anche sollecitato la Commissaria europea Cecilia Malstrom a "far rispettare la competenza e il dovere d'intervento nelle rispettive zone Sar da parte di tutti i Paesi membri, assicurando il corretto svolgimento delle operazioni di ricerca e salvataggio in mare".